Il reddito di cittadinanza agita il governo, e gli italiani che aspettano la realizzazione della promessa. La misura è a rubinetto: se i soldi finiscono, si rifanno i calcoli e tutti prendono meno (comprese le pensioni di cittadinanza). La versione ormai quasi definitiva del decreto legge che istituisce il sussidio anti povertà e l’anticipo pensionistico con Quota 100 lo dice chiaramente all’articolo 12 comma 6. “In caso di esaurimento delle risorse” – 6,11 miliardi nel 2019, 7,75 miliardi nel 2020, 8 miliardi nel 2021, 7,84 miliardi nel 2022 – si ricalcolerà tutto. Secondo gli ultimi annunci, la misura verrà introdotta a partire dal 1 aprile 2019.
Saranno 1,4 milioni i nuclei famigliari beneficiari del reddito di cittadinanza, pari a circa 4,5 milioni di persone. Verrà istituito a decorrere da aprile 2019. Stabilito tuttavia un tetto massimo alla spesa: se le domande saranno più del previsto, il sussidio verrà ridotto. Tra i destinatari, il 27% è composto dai single, seguiti (23%) dai nuclei famigliari con 3 componenti. Le prime tre regioni per numeri assoluti di nuclei beneficiari sono la Campania, la Sicilia e il Lazio.
Il beneficio economico integrerà di 500 euro al mese (6mila euro all’anno) il reddito, con l’aggiunta di 280 mese se si è in affitto. Con il mutuo il sostegno casa è di 150 mese al mese. Reddito di cittadinanza anche agli stranieri “lungo soggiornanti” e residenti in Italia da almeno 10 anni. Sarà il ministero dello Sviluppo Economico il responsabile del monitoraggio dell’attuazione del reddito di cittadinanza, e predisporrà un rapporto annuale che verrà pubblicato sul sito internet istituzionale.
Cosa prevede il decreto legge relativo all’introduzione del reddito di cittadinanza: un valore Isee inferiore a 9.360 euro, un valore del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) non superiore a una soglia di 30mila euro e un valore del patrimonio mobiliare non superiore ai 6mila euro (accresciuta di 2mila euro per ogni componente il nucleo famigliare successivo al primo, fino a un massimo di 10mila euro, incrementato di ulteriori mille euro per ogni figlio successivo al secondo).
Inoltre, per beneficiare della misura, “nessun componente il nucleo famigliare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore ai 1.600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore ai 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti”. I beneficiari del reddito di cittadinanza devono firmare un patto per il lavoro, ovvero fare formazione, ricerca attiva di lavoro, sostenere i colloqui e accettare almeno una di tre offerte di lavoro “congrue”.
Dopo 18 mesi va accettato il lavoro ovunque. Reclusione da uno fino a sei anni per coloro che presentano dichiarazioni false per ottenere il reddito di cittadinanza. Oltre alla sanzione penale, sono previste la decadenza del beneficio e “il recupero di quanto indebitamente percepito”. La decadenza e il recupero delle somme erogate scattano anche in assenza di dolo.
Il decreto prevede inoltre che in caso di dolo, il reddito di cittadinanza potrà essere nuovamente richiesto solo dopo 10 anni dalla data della richiesta che ha dato luogo alla sanzione. Potrà arrivare al massimo da 100 km di distanza dalla residenza la prima offerta di lavoro sottoposta entro i primi sei mesi al beneficiario del reddito di cittadinanza.
A 250 km la distanza per la seconda proposta, da sottoporsi fra il sesto e il dodicesimo mese. A partire dal dodicesimo mese l’offerta potrà essere sottoposta da tutta Italia, purché il beneficiario sia in nuclei familiari senza minori e senza disabili. Passati 12 mesi senza alcuna offerta di lavoro, la prima offerta può arrivare dentro 250 km.
Ti potrebbe interessare anche: Reddito di cittadinanza: arriva obbligo di trasferimento. Se non accetti, perdi l’assegno