Il Reddito di Cittadinanza, bandiera dei Cinque Stelle, si è rivelato praticamente un flop. A fare i conti ci ha pensato Nicolò Zancan sul La Stampa di ieri. Qualora ce ne fosse stato bisogno, perché in realtà tutti hanno capito abbastanza presto che si trattava solo di un clamoroso bluff, costoso a livelli inauditi e che non avrebbe prodotto nulla se non mero assistenzialismo. Ma tra un conteggio e l’altro è emerso un dato davvero “divertente”: a Pomigliano d’Arco, la città di Di Maio, il totale degli abitanti ammonta a 39mila. Di questi, 12mila ricevono il reddito di cittadinanza.
E la cosa ancora più “bella” è che nessuno è mai stato chiamato a svolgere lavori socialmente utili e nessuno ha ricevuto offerte di lavoro. Ma questo non è colpa di chi riceve l’assegno. È colpa della legge: invece di preparare prima i centri per l’impiego alla ricerca di un lavoro, il MoVimento 5 Stelle e la Lega hanno approvato una norma sconclusionata solo per racimolare voti prima delle elezioni europee.
Sul pezzo di Zancan si legge che Lello Russo, sindaco di centrodestra al sesto mandato, ha spiegato la situazione di Pomigliano: “Ho parlato con l’Inail, non è ancora pronta la normativa. Non posso assumere. Ma il problema del reddito di cittadinanza è che hanno barattato un servizio di carattere caritatevole con uno strumento per trovare lavoro. Non c’è lavoro qui. Il reddito è una presa in giro. Se io mettessi un bando da 10 milioni per chi scova un solo posto di lavoro nel circondario quei soldi resterebbero al sicuro nelle casse del Comune”.
Su 12 mila “percettori” del reddito a Pomigliano d’Arco meno di mille finora sono stati a firmare la “Ricevuta Consegna Documento di stipula del Patto per il lavoro”. Il problema, spiega ancora il sindaco, è che a Pomigliano il lavoro non c’è: come potrebbero in ogni caso i Navigator trovarlo?
In serata, il Ministero del Lavoro ha risposto all’articolo pubblicato da La Stampa precisando che “i 12 mila percettori del reddito di cittadinanza registrati al Centro per l’Impiego di Pomigliano d’Arco si riferiscono ai comuni di: Pomigliano d’Arco, Acerra, Casalnuovo, Castello di Cisterna, Sant’Anastasia e Volla. Quindi i 12 mila percettori sono da rapportare alla popolazione totale dei 6 comuni che è di circa 208 mila abitanti. Ne consegue che i percettori di reddito di cittadinanza registrati al cpi di Pomigliano d’Arco sono circa il 6% della popolazione”.
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