Al campo rom di Torino fanno festa: “Grazie a Salvini e Di Maio che ci hanno dato il reddito di cittadinanza”. Queste le parole di alcuni abitanti di via Germagnano, dove c’è stato un vero e proprio boom delle richieste per accedere al sussidio voluto fortemente dal governo gialloverde. Qui, in molti hanno depositato la domanda e una buona parte ha già avuto conferma dell’accettazione, così anche il pensiero sul leader della Lega è cambiato.
“Abbiamo creduto in Salvini, senza lui e Di Maio nessuno avrebbe fatto questa legge”. La maggior parte degli abitanti del campo ha i requisiti necessari: o sono cittadini italiani o residenti nel nostro Paese da più di dieci anni.
E adesso c’è addirittura chi si sbilancia: “Salvini è diventato nostro amico”. Chissà come la prenderà il leader della Lega… certo è che in vista delle europee anche i loro voti potrebbero fargli comodo. Ma il Reddito di cittadinanza si sta rivelando sostanzialmente un boomerang. Perché il provvedimento che serviva ai Cinquestelle per una boccata d’ossigeno elettorale, rischia di far scivolare ancora più giù i sondaggi.
L’assegno, infatti, rischia di finire soprattutto nelle mani degli immigrati e dei rom. E questo sta creando polemiche enormi e tensioni nel governo gialloverde, soprattutto sulla sponda leghista. Si cerca di correre ai ripari, ma la strada è in salita perché molte domande già sono state presentate sulla base di quanto deciso.
C’è bisogno quindi di una rettifica e questo complica tutto. La possibilità di utilizzare i moduli online era stata “temporaneamente sospesa” sia per chi ha atteso il testo definitivo sia per chi si troverà d’ora in poi nel “limbo”, non sapendo se la propria “irregolarità” sarà sanabile oppure no. La modifiche intervenute riguardano in primis i requisiti reddituali e patrimoniali.
Sono stati approvati maggiori aiuti per le famiglie con i disabili, mentre c’è stata una “stretta” sui genitori single e, soprattutto, sulle richieste di reddito da parte degli immigrati (due su dieci, secondo i primi riscontri statistici). Più complessa la certificazione richiesta per i cittadini extra Ue, necessaria per “comprovare” la composizione del nucleo familiare. Qui il servizio di “Stasera Italia” in visita al campo rom di Torino.
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