Di Maio lo ha detto chiaro e tondo: il reddito di cittadinanza “si rivolge agli italiani, quindi sulla misura della residenza in Italia per 10 anni per gli stranieri non arretriamo”. Aggiungendo poi “con tutto il rispetto la costituzionalità non la decidono i tecnici ma la Corte costituzionale”. Quella che potrebbe sembrare una semplice frase di rito nasconde però, in realtà, ostacoli per nulla facili da aggirare. E che presto potrebbero smentire il leader Cinque Stelle.
Proprio la Consulta, appena 6 mesi fa, ha infatti bocciato in una sentenza il requisito dei 10 anni di residenza per ottenere aiuti economici. E in passato si era pronunciata in maniera analoga di fronte a requisiti simili. La Corte, va ricordato, decide caso per caso ma almeno in una quindicina di sentenze negli ultimi dieci anni ha ritenuto “arbitrario” e «irragionevole» se non addirittura in contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo l’individuazione di requisiti di residenza protratta o legata a un numero di anni per i cittadini extracomunitari residenti in Italia che vogliono accedere a benefici economici legati al reddito.
Proprio recentemente, poco più di 6 mesi fa, la Consulta ha bocciato il tetto di 10 anni nel caso di accesso al cosiddetto “bonus affitti”, un contributo per il pagamento del canone di locazione concesso agli indigenti. La Corte costituzionale, con sentenza n. 166 del 20 luglio 2018, ha ritenuto fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata sull’articolo 11, comma 13, del decreto legge n. 112/2008 per contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, nella parte in cui vengono fissati i requisiti necessari per l’accesso al Fondo per il sostegno a cittadini in grave disagio economico.
Su una platea complessiva di 1,248 milioni nuclei familiari potenzialmente idonei a ricevere il reddito di cittadinanza (per un totale di circa 3,5 milioni di italiani) si prevedono 154 mila nuclei familiari composti di soli stranieri con almeno 10 anni di residenza in Italia. Ma se dovesse saltare il requisito il numero di famiglie di soli stranieri salirebbe a 241mila.
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