Alla fine a pagare il reddito di cittadinanza potrebbe essere le imprese, i lavoratori, la gente comune che con fatica e impegno si garantisce un’esistenza dignitosa attraverso il proprio lavoro. Principio di sussidiarietà? Non proprio: lo scenario più che altro è quello da prelievo nottetempo del 6 per mille sui conti corrente. Secondo Mara Carfagna, sempre più destinata a un ruolo di primo piano in quel che resta di Forza Italia, il governo gialloverde ha infatti in mente l’introduzione di una nuova patrimoniale.
“Se lo spread continua ad aumentare Salvini ha detto che gli italiani saranno pronti a dare una mano al governo. In che modo”” si chiede la Pasionaria di FI, evocando lo spettro dell’odioso balzello caro tradizionalmente alla sinistra. La Carfagna ha poi accusato il ministro Savona di essere “o fuori di testa o fuori dalla realtà” per le illusorie previsioni di crescita grazie ai sussidi statali.
Al di là della bagarre politica e delle pressioni della finanza europea in merito alle copertura alla nota integrativa al DEF presentata dal Governo Conte e oggetto di critiche e necessarie modifiche, resta da chiarire ancora dove Lega e M5S troveranno i soldi per attuare la loro manovra acchiapavoti. Oltre all’aumento dell’iva dal 2020 e alle ottimistiche previsioni sulla crescita, che per adesso hanno avuto come effetto solo quello di mandare in fumo milioni di investimenti degli italiani con l’aumento dello spread, da qui a qualche mese l’Italia rischia non solo di dover spostare temporalmente in avanti l’introduzione della flat tax, cavallo di battaglia salviniano, ma anche di dover introdurre una nuova patrimoniale per recuperare ad ogni le risorse impiegate in un sussidio che difficilmente produrrà aumento dei consumi.
Si inizia a ballare! Il volo dello spread: mercati ancora sottosopra