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Reddito di cittadinanza: verso lo stop per gli occupabili ma dal 2024

Reddito di cittadinanza: secondo diverse indiscrezioni si va verso lo stop per gli occupabili, ma solo dal 2024. Fino a quel momento, quindi tra poco più di un anno, sarebbe previsto un periodo di ‘cuscinetto’ per inserire i percettori del reddito nel mondo del lavoro, accompagnati da appositi corsi di formazione che saranno considerati obbligatori. L’iniziale idea della cancellazione immediata del beneficio già dall’1 gennaio, che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi, sarebbe stata messa da parte, sposando invece la soluzione proposta dal ministro del Lavoro Calderone. La data di interruzione sarebbe quindi, a quanto si apprende, quella del 31 dicembre 2023.

I dubbi del governo sul reddito di cittadinanza

Intanto una nuova riunione del Consiglio dei ministri è stata convocata per questa sera dal premier Giorgia Meloni. Secondo i retroscena che filtrano da Palazzo Chigi, il previsto taglio del cuneo fiscale dovrebbe finire interamente nelle tasche dei lavoratori. Taglio che dovrebbe essere del 2% per i redditi fino a 35mila euro, mentre sarebbe di tre punti per quelli fino a 20mila.

All’esame del governo Meloni ci sarebbe anche una nuova razionalizzazione dei bonus edilizi. Già nei giorni scorsi la riduzione del cosiddetto Superbonus dal 110% al 90% era stata inserita nel ddl Aiuti quater. Ma il governo non si ritiene ancora soddisfatto e sono quindi in arrivo ulteriori modifiche.

Tra le altre misure al vaglio di Palazzo Chigi ci sarebbe anche  la razionalizzazione delle tax expenditures. Possibile che venga inserita nella manovra finanziaria  anche la tassazione delle plusvalenze derivanti dalle cripto-attività. Si apprende inoltre che, oltre al disegno di legge di Bilancio, potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri anche un decreto fiscale collegato. Tutto però verrà deciso nelle prossime ore, mentre proseguono gli incontri tra i vari membri del governo. L’ultimo, questa mattina, tra i due ministri leghisti Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.

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