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La storia di Regina, accompagnata all’altare dal poliziotto che la salvò 23 anni prima

Una bellissima storia di integrazione arriva dalla Puglia, più precisamente dalla provincia di Foggia. Regina è la protagonista, una ragazza nigeriana di 36 anni, arrivata in Italia da sola quando era un’adolescente 13enne. Dopo aver subito atti di violenza e violazione della dignità e della libertà, che in moltissime donne purtroppo ancora subiscono in alcuni paesi africani, Regina è scappata dal suo paese per mettersi in salvo da quella vita. La ragazza fu collocata in una struttura per minori ad Ascoli Satriano, dove conobbe l’ispettore di Polizia Antonio D’amore il quale si occupa proprio di minori presso la Questura di Foggia, che iniziò ad interessarsi a lei. Finché la fece conoscere a sua moglie e alle sue due figlie, all’epoca bambine. Il tempo passava e Regina diventava sempre più parte integrante della famiglia D’amore fino a chiamare papà il suo benefattore, mamma la moglie dell’ispettore e sorelle le loro figlie.

Regina si è riuscita dunque a ricostruire una nuova vita grazie al suo papà benefattore, ed oggi è divenuta mediatrice culturale dell’organizzazione umanitaria Intersos. Inoltre ormai donna, Regina ha finalmente coronato il suo sogno d’amore. Sabato 22 maggio, si è unita in matrimonio con il suo amato Daniel, un ragazzo nigeriano come lei, conosciuto sul lavoro. Ad accompagnarla all’altare nel suo giorno più bello è stato proprio l’ispettore di polizia conosciuto 23 anni, in servizio alla squadra mobile di Foggia, Antonio D’Amore.

“Figlia mia andiamo” – ha esclamato il poliziotto mentre attraversava la navata della Chiesa di Gesù e Maria – “Ho incontrato Regina 23 anni fa, durante una indagine. Lei era stata vittima di un terribile reato – ricorda D’Amore. Motivo per cui era stata accolta in un istituto protetto per minori. Era triste e silenziosa. Queste furono le prime cose che mi colpirono di lei”. Nel corso dei mesi l’ispettore D’Amore è riuscito ad abbattere quel muro di diffidenza eretto dalla giovane nigeriana. “Regina è entrata lentamente a far parte della nostra famiglia. Ha trascorso molti natali in nostra compagnia e ora per me, per mia moglie e per le mie figlie, è una di noi”.

Regina è una donna simbolo di un processo di integrazione ben compiuto grazie alla sua determinazione, al suo coraggio ma anche alla fortuna di aver trovato sulla sua strada, anche delle persone brave e pronte ad aiutarla in alcuni passi di difficoltà senza chiedere nulla in cambio ma, solo per amore, puro e sincero amore.

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