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Regionali Lazio, la confessione del candidato di centrodestra: “Ho spacciato droga”

Si scaldano i motori nel Lazio in vista delle elezioni Regionali che si terranno domenica 12 e lunedì 13 febbraio. Il candidato del centrosinistra è l’ex assessore alla Salute della Giunta Zingaretti, Alessio D’Amato. Il M5S non ha ancora compiuto la sua scelta, considerato anche il no alla candidatura espresso da giornaliste come Bianca Berlinguer e Luisella Costamagna. Il centrodestra sembra invece aver trovato l’accordo intorno al nome di Francesco Rocca, il presidente della Croce Rossa internazionale che si è appena dimesso dal suo incarico. A pesare sulla candidatura di Rocca potrebbe essere però il suo oscuro passato.

Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla Regione Lazio

“Ho scelto di mettermi a disposizione del territorio. – Francesco Rocca annuncia la sua discesa in campo con una nota pubblicata sul sito della Cri. – Ho deciso di presentare le mie dimissioni dalla carica di presidente nazionale della Croce Rossa Italiana. Come esperto di sanità pubblica, penso di poter portare un valore aggiunto: ho accettato una nuova sfida in cui credo fortemente nota”.

Poi, intervistato da La Stampa, ricorda la sua condanna a tre anni per spaccio di droga. “Sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità. – spiega Rocca – Mia madre da lì a poco sarebbe morta per un cancro, ero molto sofferente e iniziai a usare gli stupefacenti. Vivevo ad Ostia, che non è proprio un ambiente tranquillo, e sono finito in un giro di amicizie sbagliate. Ma ho pagato il conto con la giustizia: mi sono fatto un anno agli arresti domiciliari e ho iniziato un percorso di recupero. Non ho mai taciuto una virgola, ma è evidente che oggi sono un’altra persona”.

Per quanto riguarda il suo concorrente alla guida della Regione Lazio, l’assessore alla Sanità della Giunta Zingaretti Alessio D’Amato, Francesco Rocca ritiene che abbia lavorato bene durante il Covid, “ma è anche vero che disponeva di sovvenzioni infinite. Il metro non sono i due anni di Covid, ma gli altri otto in cui non ha ottenuto granché”. In un’altra intervista al Messaggero dice di credere che sulla sua candidatura “abbia pesato la mia esperienza alla guida della Croce Rossa internazionale, un ruolo di mediazione e di soluzione pratica dei problemi. La politica è fatta di praticità. Non si tratta di destra o sinistra, c’è da dare soluzioni alle necessità dei cittadini”.

“Subito dopo Natale lo presenteremo. – aggiunge poi Francesco Rocca parlando del suo programma di governo – Le priorità sono tre: sanità, trasporti e rifiuti. Inoltre dobbiamo remare tutti insieme per far vincere la candidatura di Roma, di cui beneficerà tutto il Lazio, all’Expo. E prima del 2030, l’Anno Santo 2025. Nel Giubileo, Roma deve tornare a essere una città accogliente, a misura d’uomo”. Sul tema dei rifiuti invece, Rocca è convinto che ci sia urgente bisogno di una nuova impiantistica, di chiudere il ciclo dei rifiuti. La situazione che ci hanno lasciato è schizofrenica. Servirebbe una coerenza maggiore sul termovalorizzatore e tutto sarebbe più facile”. Sula sanità, infine, il candidato di centrodestra è convinto che “le liste di attesa sono troppo lunghe. D’Amato? Lo rispetto. La nostra sfida sarà sulle cose da fare. E su questo mi sento più solido di lui”.

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