Quanto costerà agli italiani il governo gialloverde? 40 miliardi di euro. Matteo Renzi spiega il perché, e i numeri, nella sua ultima e-news. Il senatore del Pd parla della situazione economica italiana: “Tra previsioni sbagliate e crisi vera, gli italiani dovranno tirare fuori 40 miliardi per colpa di Salvini e Di Maio. Sarà un bagno di sangue. E come sempre pagherà la povera gente”. L’ex presidente del Consiglio parte dai dati sul Pil italiano, con la conferma dell’Istat sulla recessione tecnica, dati inconfutabili, quindi.
“In soli 6 mesi di governo la gestione M5s-Lega ha riportato l’Italia in recessione. Il ciclo internazionale difficile non c’entra, perché sia nel terzo che nel quarto trimestre la domanda estera ha continuato a spingere il Pil italiano. Si sono invece paralizzati i consumi privati mentre gli investimenti tecnici sono addirittura crollati”.
Secondo Renzi, “più che i dati congiunturali di breve periodo, sono quelli tendenziali anno su anno che devono preoccupare perché osservandoli attentamente si capisce che il motore dell’economia italiana si è letteralmente inceppato. E lo si vede bene dal confronto con i trimestri positivi dei precedenti 4 anni. Nel quarto trimestre 2018, infatti, la crescita tendenziale del Pil si è azzerata dopo aver toccato punte trimestrali di crescita anno su anno dell’1,7% durante i nostri governi”.
“Sempre nel quarto trimestre 2018, la crescita su base annua dei consumi delle famiglie italiane si è sgonfiata ad un misero +0,5%, dopo aver toccato tassi di crescita trimestrali tendenziali del 2,3%. I gialloverdi sono un autentico disastro, con uno sperpero di risorse sottratte alla crescita e un debito/Pil già aumentato nel 2018 e destinato a crescere anche quest’anno. E se aumenta il debito sarà un problema per il rating. Oltre che per le future generazioni”.
Parlando del Pd e delle primarie che si sono appena svolte, Renzi augura buon lavoro al neo-segretario Nicola Zingaretti e aggiunge: “Grazie a Maurizio Martina, Bobo Giachetti e a tutti i volontari per aver reso possibile questo festival della democrazia. Al segretario l’augurio più affettuoso di buon lavoro”.
“La mia speranza è che adesso non si ricominci col fuoco amico, che io ho conosciuto bene come vittima. Si faccia politica, dunque, lasciando il Pd fuori dalle beghe di cortile delle correnti interne”. Staremo a vedere, intanto anche Prodi e Letta, fatto fuori Renzi, hanno deciso di tornare nella casa del Pd. Con o senza tende…
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