Vai al contenuto

Renzi apre una crisi di governo sulla Banca di Bari. Il Pd: “Intervenga Conte o è finita”

Matteo Renzi ha aperto una crisi. Alle dieci di sera intorno al tavolo del Consiglio dei ministri si ritrovano solo Giuseppe Conte, Roberto Gualtieri, Dario Franceschini, Enzo Amendola, Roberto Speranza e Riccardo Fraccaro. Matteo Renzi ha appena fatto sapere che se andranno avanti con un decreto per salvare la banca popolare di Bari senza ascoltare le ragioni di Italia Viva, i suoi non lo voteranno. Italia Viva “è pronta a salvare gli istituti di credito insieme ai risparmiatori e ai posti di lavoro, ma non con gli occhi bendati”. Lo ha detto il ministro Teresa Bellanova, parlando del commissariamento della Banca Popolare di Bari. “Serve una strategia complessiva che eviti misure emergenziali. Non si convocano i ministri per un Consiglio last minute dopo che nel pomeriggio si erano lette dichiarazioni di tutt’altro segno”, ha aggiunto.

“Sono stata avvisata del Consiglio dei Ministri ieri sera mezz’ora prima dell’inizio. All’ordine del giorno c’era un provvedimento delicatissimo, che riguardava il salvataggio della Banca Popolare di Bari, su cui peraltro nel pomeriggio avevo letto dichiarazioni che non lasciavano presagire una particolare ed urgente necessità per il governo di intervenire”, ha raccontato su Facebook la Bellanova, capo delegazione di Italia Viva al governo. Secondo la Bellanova, “non si può convocare un Consiglio dei Ministri per approvare un provvedimento non concordato in qualche modo, prima che peraltro fosse uscita la notizia che la Banca d’Italia aveva commissariato l’Istituto, cosa della quale nessuno ci aveva informato”.

Conte ha dunque convocato un consiglio speciale per varare un decreto di salvataggio dell’istituto, con un valore complessivo di ben 1 miliardo. Così si vengono a creare due schieramenti. Da una parte Conte e Gualtieri, dall’altra Matteo Renzi. Di colpo la situazione diventa tesissima, con il leader di Italia Viva che decide di non partecipare alla riunione dei ministri, proprio perché in passato il M5S aveva criticato le stesse misure. Per questo il senatore fiorentino afferma: “Tocca ai pentastellati mettere i soldi”. Inoltre Italia Viva ha chiesto a Di Maio e compagni di ammettere che in passato la loro posizione era sbagliata.

Il leader di Italia Viva, quindi, assapora la vendetta e ora vorrebbe far passare Di Maio per “amico delle banche”. A tal proposito il leader pentastellato avrebbe affermato: “Niente Cdm risolutivi senza un accordo, noi vogliamo salvare i risparmi non i banchieri”. In tutto questo caos, si riaffaccia sul Belpaese l’ombra dei default bancari. E se Conte dal Belgio smentiva, in realtà con il crollo della Popolare di Bari, l’Italia avrebbe perso la sfida con l’Ue. E il governo ora è in preda a una crisi (non solo di nervi).

 

Ti potrebbe interessare anche: Renzi, ultimatum al governo: “Se continuiamo a litigare si va al voto”