Matteo Renzi lancia un’incredibile retroscena su Giuseppe Conte. “Chi?”, risponde sarcastico quando gli si fa il nome dell’attuale premier gialloverde. Poi rivela a Vanity Fair, in un’intervista, il clamoroso retroscena del rapporto tra lui e l’attuale presidente del consiglio. “Conte me lo ricordo, quando ci mandava i messaggini tutto contento e entusiasta delle riforme che facevamo, della buona scuola, del referendum… A suo tempo, nel 2015, aveva tutta un’altra posizione sullo sforzo riformatore del governo Renzi”.
Poi aggiunge: “È legittimo cambiare idea, specie se ti offrono incarichi importanti. Io penso che le idee valgano più delle poltrone”. Insomma, Conte più volte ha confessato di aver votato Pd in passato, ma questa sua passione per le riforme di Renzi potrebbero suscitare qualche malumore in gran parte dell’elettorato, specie quello grillino. Su Salvini, poi, l’ex premier è ancora più duro…
“Salvini fomenta odio: l’obiettivo non è raccontare la sua idea d’Italia, ma dividere il Paese in ‘buoni’ e ‘cattivi’. Che per un politico è sbagliato, per uno che sta al governo è ingiusto, per uno che fa il Ministro dell’Interno è pericoloso. Perché lui presiede anche alla mia sicurezza, a quella di Fazio o di Salmo. L’unico in Italia che non ha il diritto di parlare come fosse al Bar Sport è il ministro dell’Interno. A me di lui colpisce molto una cosa. Ha cambiato la legge sul peculato, di fatto salvando alcuni dei suoi: Molinari capogruppo alla Camera, Rixi viceministro alle infrastrutture”.
Renzi insiste poi sul caso dei 49 milioni: “Ha fatto un’operazione sui 49 milioni di euro, riuscendo a restituirli in 76 comode rate. Ha querelato per appropriazione indebita Francesco Belsito e non Umberto Bossi, perché poi ha paura che chiamino in causa lui. Eppure riesce straordinariamente ad apparire quello che non è delle istituzioni ma del popolo. Questo giochino secondo me è un palloncino che vola in alto e alla fine si buca all’improvviso. Scommetto sul fatto che questo incantesimo di Salvini svanirà. Come direbbero i miei figli: il tempo è galantuomo”, aggiunge.
La passione per la politica, ovviamente, resta. Andando oltre il congresso del Pd e pensando alle Europee di maggio, alla nuova “onda verde”, ambientalista, europeista, giovane, digitale, che dalla Germania si oppone al blocco sovranista: “Katharina Schulze, la trentatreenne che ha vinto in Baviera, ha un programma che in larga parte sottoscriverei domani mattina. Ma lei non è solo l’ambientalista, è un modello di partito nuovo che c’è in Europa. In Spagna lo è Ciudadanos, in Francia lo è en Marche di Macron, in Italia non c’è. Questo è il problema”.
Mai arrendersi, però: “Quello che abbiamo avviato in tre anni di governo è una rivoluzione della politica italiana – abbiamo portato in politica una nuova generazione, e le donne – che le elezioni non hanno bloccato. Le rivoluzioni durano più che un’elezione, tornerà il nostro tempo. Magari verrà fuori una giovane donna. Magari una che oggi sta frequentando il liceo o l’università”.
Ti potrebbe interessare anche: Pd a pezzi: si spaccano anche i renziani. Chi vuole Martina, chi lancia Giachetti