Volano gli stracci all’interno del M5S dopo il flop alle recenti elezioni comunali. È bastata una sola frase pronunciata dal vicepresidente contiano Mario Turco a scatenare la bagarre interna al Movimento. In pratica, sia turco, sia un altro vicesegretario, la pasionaria romana Paola Taverna, sono sotto accusa per il fallimento totale fatto registrare nelle urne del 12 giugno. Ma secondo Turco il Movimento 5 Stelle non esisterebbe neanche più senza la guida dell’ex premier. Parole che infiammano le chat interne.
“Sia chiaro, senza il presidente Conte i 5 Stelle, di fatto, non esistono”. Sono queste le parole testuali pronunciate da uno dei vicepresidenti del M5S, Mario Turco, che provocano una mezza rivolta tra i pentastellati. Il senatore è originario di Taranto, città dove Giuseppe Conte si è recato in campagna elettorale proprio grazie alle sue insistenze. Il risultato ottenuto è stato un misero 4% alle comunali. Anche per questo l’uscita di Turco suona come una provocazione.
“Parole vergognose, ma stiamo scherzando? Siamo passati dal Movimento 5 Stelle al Movimento 1 Conte. Io non ho più parole”, sbotta sul suo profilo Instagram il deputato Sergio Battelli. “Caro Mario Turco, ricorda: tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile”, bacchetta così il suo vicepresidente un altro deputato, Filippo Gallinella.
“Bisogna assumersi le conseguenze delle proprie scelte. Chi aveva delle responsabilità deve risponderne al Movimento, agli iscritti e ai gruppi parlamentari”, attacca l’ex sottosegretario Simone Valente, intervistato da Repubblica. Parole dure erano arrivate anche da un altro ex sottosegretario, Gianluca Vacca. Ma, secondo quanto riporta lo stesso quotidiano romano, nelle chat interne pentastellate sta montando una rabbia incontenibile anche nei confronti della Taverna.
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