“Trovo scorretto che un artista usi la propria popolarità per propagandare bufale”. Dj Ringo, ora apprezzato conduttore radiofonico, torna a parlare di politica, cosa che fa raramente.
L’occasione è lo strascico post-elettorale, in cui ha risposto a Damiano dei Maneskin che commentava la vittoria di Giorgia Meloni: “Un giorno triste per il paese” e lui gli ha risposto: “Ma sarà triste da quando fate musica voi”.
Torna oggi a rincarare la dose: “i tempi delle molotov al parco Lambro di Milano e dei servizi d’ordine gestiti da Lotta Continua, in quel periodo se ti mettevi il giubbotto sbagliato ad un concerto ti davano del nazi e ti menavano, oggi ti vengono ad infamare sui social se non ti allinei al mainstream. È cambiato il contesto, ma la mentalità è rimasta la stessa e non mi piace per niente”.
E sui suoi tanti colleghi che si sono apertamente rammaricati per la vittoria elettorale di Fratelli d’Italia aggiunge: “E poi fanno la resistenza alla fashion week rasentando il ridicolo. Ci vuole rispetto, perché per la resistenza c’è chi ha rimesso l’anima al creatore. Resistenza di che? Invece di parlare a vanvera, pensiamo alla musica, suoniamo, che siamo gli unici al mondo che non hanno dei dischi in classifica in inglese. Siamo messi male, prima dettavamo legge nella musica. Il rock italiano non lo seguo da anni. L’ultima avanguardia è stata quella dei Litfiba e dei Negrita, dopo di loro: il buio“.