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Crociata contro i libri di Harry Potter, il reverendo li vieta: “Gli incantesimi sono veri”

Chi l’avrebbe mai detto? Vietare Harry Potter, il libro che ha cresciuto almeno una generazione. Eppure Dan Reehill, dopo aver consultato un gruppo di esorcisti tra gli Stati Uniti e il Vaticano, ha preso la fatidica decisione. Il loro verdetto pare sia stato unanime: fuori Harry Potter dalla rinnovata biblioteca della scuola. Il reverendo della St Edward Catholic School di Nashville, Tennessee, ha mandato allora una mail ai genitori degli alunni (dall’asilo alla terza media) per avvisarli che avrebbe messo al bando i sette volume della saga.

“Questi libri — si legge nella comunicazione alle famiglie, pubblicata dal The Tennessean — presentano la magia sia come bene che come male, il che non è vero, è anzi un astuto inganno. Gli incantesimi e le fatture usate nel testo sono veri, e letti da un essere umano rischiano di evocare spiriti malvagi alla presenza del lettore”.

“Accio”, “wingardium Leviosa”, “crucio”, “imperio”, “Stupeficium”: occhio a chi ha letto o pronunciato queste parole! Ma il pastore timorato di Dio non è il primo a scagliarsi contro l’opera di J.K. Rowling, un fenomeno letterario senza eguali: 500 milioni (conto fermo a inizio 2018) di libri venduti in tutto il mondo, otto film, musical nel West End e a Broadway, parchi tematici sul mondo fatato di Hogwarts da Londra a Orlando a Sydney…

Sono stati decine negli anni i gruppi religiosi che hanno vissuto il libro come una esaltazione della magia e dell’occulto che avrebbe spinto le nuove generazioni verso il paganesimo, minando i valori cristiani e solleticando la curiosità dei più piccoli nei confronti di magie e incantesimi.

La Chiesa cattolica non si è mai espressa sulla vicenda, anche se l’allora cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e futuro Papa Joseph Ratzinger scrisse nel marzo 2003, in una lettera che i libri della Rowling sono “subdole seduzioni, agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell’anima, prima che possa crescere propriamente”.

In assenza di una posizione ufficiale del Vaticano, per Rebecca Hammel, sovraintendente delle scuole per la diocesi cattolica di Nashville, è il reverendo Reehill ad avere l’ultima parola. Ma concede che saranno mamma e papà a scegliere se estendere il divieto anche casa, e c’è da scommettere che pochi genitori terranno i loro figli lontani da Harry.

 

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