Mentre il governo formato dai suoi stessi ministri continua a invocare calma e sangue freddo di fronte a un’emergenza sanitaria ancora preoccupante, con dati che non consentono di allenatre le misure restrittive adottare per combattere il Covid-19, Matteo Salvini chiede a gran voce riaperture. Attirandosi contro i militanti del suo stesso partito, anche loro increduli di fronte a questa doppia linea adottata dal Carroccio, apparentemente spaccato a metà tra un’ala governista e una meno allineata all’esecutivo Draghi.
“Riaperture? La parola al buon senso. I sindaci di tutta Italia, di tutte le città e di tutti i colori politici chiedono di riattivare alcune attività economiche, sociali e imprenditoriali che non comportano nessun rischio. Quindi mi rifiuto di pensare ad altre settimane o altri mesi di chiusura e di paura. Se ci sono situazioni locali a rischio si intervenga a livello locale, ma parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa mi sembra rispettoso degli italiani” ha spiegato in queste ore Salvini. Tornando così a chiedere di valutare la riaperture della attività, tra cui i ristoranti anche a cena.
Parole che hanno scateanto le reazioni degli altri leader politici, compresi quelli al governo insieme alla Lega. Pronta la replica del leader del Pd Nicola Zingaretti: “Vedo che, sulla pandemia, Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia. Prima sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua”.
“Quello che è irrispettoso per gli italiani – ha concluso Zingaretti – e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all’infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica. Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono, non si cavalcano”.
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