A sorpresa, Richard Gere. Sulla Open Arms ferma in mare a sud est di Lampedusa stamattina è arrivato l’attore statunitense, che oggi pomeriggio avrebbe dovuto partecipare a una conferenza stampa a Lampedusa con i vertici della Ong spagnola (poi spostata a domattina). Gere è salito sulla Open Arms dopo essere partito da Lampedusa con a un gommone arancione dell’organizzazione. Non si è presentato a mani nude ma, come un buon ospite, ha portato dei doni: riso, pasta, verdure, acqua, insomma viveri per chi su quella nave umanitaria sta da 8 giorni, i 121 migranti salvati lo scorso 1 agosto e la ventina di persone dell’equipaggio.
“Finalmente una buona notizia. Il cibo arriva a Open Arms e abbiamo un compagno d’equipaggio eccezionale”, ha twittato la ong, pubblicando le foto dell’attore che porta viveri. Con lui c’è anche Chef Rubio (Gabriele Rubini) che in questi gironi è più volte pubblicamente intervenuto sulla sorte dei migranti della Open Arms.
Entrambi sono sostenitori della Ong catalana. “Richard Gere ci ha raggiunti a Lampedusa per dare il suo sostegno al nostro equipaggio e a tutte le persone a bordo – dicono alla Ong -. Riteniamo inaccettabile che la vita di uomini, donne e bambini continui ad essere ignorata e che i diritti sanciti dalle Convezioni internazionali continuino ad essere sistematicamente violati”.
Nel Mediterraneo centrale da oggi c’è un’altra nave umanitaria che ha a bordo migranti da portare in un “pos” il prima possibile. È la Ocean Viking di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, appena arrivata in zona Sar libica e alla sua prima missione dopo la ripresa delle operazioni di salvataggio da parte delle due Ong.
A bordo ha 80 migranti, tra loro anche alcune donne e bambini. Il ministro dell’interno Salvini ha già detto che la nave non potrà portarli in Italia e ha invitato Norvegia (Paese di bandiera della Ocean Viking) e Francia ad occuparsene.
In una conferenza stampa all’aeroporto di Lampedusa, domani, le Ong torneranno a chiedere un porto sicuro per i 121 migranti ormai allo stremo dopo il rifiuto di Italia e Malta e il disinteresse del governo spagnolo che, da Stato di bandiera, non ha neanche chiesto alla commissione europea l’avvio di una trattativa tra Stati europei per cercare quella soluzione condivisa che ha finora sempre sbloccato i salvataggi delle Ong.
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