La vita non si ferma mai, neanche quando ci mette davanti ostacoli difficili da superare. Lorenzo Savini quando questa estate ha scoperto di avere un tumore al femore non si è arreso alla malattia, ma ha continuato a combattere e a progettare per il suo futuro. Così il 24enne iscritto al corso di laurea di Giurisprudenza, ha completato coraggiosamente il percorsi di studi in una location insolita: la proclamazione è arrivata infatti all’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, dove Lorenzo si trova ricoverato dal 10 novembre per l’asportazione del tumore. La sua tesi così come la sua vittoria è stata dedicata alla madre, scomparsa circa due anni fa: “Sono stato ricoverato il 10 novembre per l’asportazione di un tumore, poi rivelatosi dall’esame istologico benigno – ha raccontato il giovane studente -. Delle complicazioni mi hanno però costretto a sottopormi ad un secondo intervento il 19 novembre”. Nonostante i tempi di recupero lunghi, il ragazzo non ha voluto rinunciare alla sua laurea.
“Non pensavo di discutere la tesi in ospedale, anche perché i tempi di degenza inizialmente previsti erano diversi. I primi giorni di ricovero non pensavo neanche a studiare, convinto di avere almeno 15 giorni per preparare la discussione una volta a casa”, ha raccontato Lorenzo. Un intervento complesso, che ha poi richiesto dei tempi di recupero lunghi. Ma il 24enne non ha rinunciato al suo sogno di conseguire la laurea. “Ho iniziato a prepararmi e confesso che è stato molto difficile per diversi motivi – ha proseguito Lorenzo nel suo racconto -. Al mattino, per effetto delle visite, delle medicazioni e della fisioterapia, non avevo molto tempo a disposizione. Il dolore, inoltre, mi ha reso molto debole e la concentrazione ne risentiva”.
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Importante è stato anche l’aiuto del personale sanitario che non ha mai lasciato solo il ragazzo, cercando di conciliare le cure con i suoi bisogni da studente. “Il personale è stato formidabile, mi hanno concesso di studiare nella stanza delle fisioterapiste il pomeriggio e la sera. Così sono riuscito pian piano a prepararmi”. Così venerdì pomeriggio è arrivato il momento tanto atteso: abito elegante, cravatta rossa, Lorenzo ha discusso la tesi di laurea (Concessioni demaniali portuali l’argomento) in una stanza messa a disposizione dall’ospedale, seduto in carrozzina davanti ad un monitor del pc. “La discussione è durata circa una decina di minuti, ma la commissione mi è venuta incontro sapendo della mia situazione: sono stato spostato da 14esimo a primo della lista del pomeriggio, così da non recare neanche troppo disturbo al reparto”.
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Dopo il colloquio, la proclamazione: 103. “Ero assolutamente incredulo, sia per il traguardo, sia per la location” racconta. Accanto a lui, il padre e la fidanzata, ai quali è stata concessa una deroga. La sua esperienza, ha spiegato, rappresenta un messaggio di speranza, anche inquadrato nel brutto momento che tutti stiamo vivendo. “Tutto il personale è stato felicissimo e commosso per me – ha affermato Lorenzo – e voglio ringraziarli per quanto fatto per me”. Ora il 24enne guarda avanti: per l’anno nuovo ha già fissato come obiettivo il tirocinio per la pratica forense. Subito dopo lo sport: vuole tornare ad allenarsi e per quello, però, dovrà aspettare circa 6 mesi.
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