Vai al contenuto

Monouso, allarme nuovi rifiuti: con la fase 2 torna il pericolo dell’usa e getta

Kit monouso, guanti di plastica, mascherine, imballaggi usa e getta. Con l’arrivo della fase 2 sono tante le attività che riapriranno, e per mantenere le misure di sicurezza anti Covid torna anche il monouso per i cibi da asporto e non solo. Dal caffè al cornetto, tutto ora viene imballato (spesso in contenitori in plastica) per essere take away. In questo periodo di lockdown, il mondo si è messo in stand-by e la conseguenza positiva è stata la riduzione delle emissioni di gas serra, del traffico e dell’inquinamento. Ma con il ritorno pian piano alla normalità, si rischia di fare enormi passi indietro in tema di salvaguardia dell’ambiente. Questa pandemia infatti, dal punto di vista dell’impatto ambientale ci ha riportato indietro anni luce sul piano della sostenibilità, e ora più che mai è necessario ripensare ad un’economia circolare per non vanificare gli sforzi fatti.

Secondo il dossier di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile “Pandemia e sfide green del nostro tempo”, il coronavirus ha provocato un’impennata di rifiuti di carta e plastica dovuti principalmente ad acquisti online e servizio d’asporto. Molta più plastica, quindi, provocata da packaging, delivery e grande distribuzione.“Consumando, ci limitiamo solo a vedere i prodotti finiti e gli oggetti che usiamo, ma difficilmente riflettiamo sul fatto che questi prodotti e oggetti sono fatti con materiali prelevati in grandi quantità in diverse parti del mondo. Il consumo di materiali nel mondo è cresciuto ad un ritmo doppio di quello della popolazione. Dal 1970 al 2017 la popolazione mondiale è aumentata di 2 volte: da 3,7 7,5 miliardi. Dal 1970 al 2017 il consumo mondiale di materiali è aumentato di ben 4 volte: da 26,6 a 109Gt. Il consumo di materiali pro-capite è raddoppiato: da 7,2t nel 1970, a 14,5t nel 2017”, si legge nel dossier.La Fase 2 è appena iniziata ma, secondo la Coldiretti, è già il trionfo del take away. Più di 1 italiano su 3 (37%) acquista cibo da asporto, grazie anche alla ripresa del lavoro per 4,4 milioni di italiani. Per questo, è fondamentale fare scelte responsabili a favore dell’ambiente, scegliendo sia prodotti biodegradabili e compostabili che conferendo correttamente i rifiuti.

Ti potrebbe interessare anche: Coronavirus, il piano di Hong Kong per rilanciare i consumi: 1.175 euro a ogni cittadino

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure