Rimini Revolution. Non può che chiamarsi così l’operazione di rigenerazione e riqualificazione urbana che, da un decennio a questa parte, sta interessando la città di Rimini. Ecco come la città della piadina romagnola ha deciso di cambiare pelle.
L’autore della Rimini Revolution, Andrea Gnassi
L’autore della Rimini Revolution è Andrea Gnassi, sindaco Pd della città dal 2011, confermato al primo turno nel 2016, dal 2014 anche presidente della provincia di Rimini. La sua rivoluzione è partita dallo stop al consumo di suolo e da un vasto piano di recupero della fogna e dei depuratori. Le 8 mila richieste di nuove costruzioni che Gnassi ha trovato quando è diventato sindaco sono state tutte respinte. Nel frattempo, invece, ha avviato un piano 154 milioni di euro per la costruzione di 45 km di fognature, nuovi depuratori e sistemazione degli scarichi a mare, con l’obiettivo di arrivare entro il 2020 a 148 mila metri cubi al giorno di acque depurate riversate nell’asfittico Adriatico.
Rimini Revolution, waterfront, cultura e arte
La punta di diamante della programmazione di Gnassi rimane però il progetto per il nuovo lungomare di Rimini, 200 milioni di euro per 20 chilometri ininterrotti di palestre a cielo aperto, centri benessere, ristoranti bio e a chilometro zero, oltre 115 chilometri di piste ciclabili. Ci sono poi gli investimenti nel centro città: la riqualificazione di piazza Malatesta, dove sorgerà la nuova arena per eventi collegata col teatro Amintore Galli oggetto di ristrutturazione; il nuovo museo dedicato a Federico Fellini che abbraccerà in un unico percorso multimediale Castel Sismondo e il Fulgor Casa del Cinema; la nuova Arena sull’acqua Ponte di Tiberio, luogo di partenza della via Emilia, per un investimento complessivo di 100 milioni di euro.
Fonte originale principale: Business Insider Italia
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