Previsto un aumento bolletta luce e gas a partire da settembre 2018, dopo i rincari estivi, come annunciato dall’Autorità per l’energia, precisando che a pesare sul rincaro sono le tensioni internazionali e il conseguente aumento del prezzo del petrolio. L’incremento delle bollette significa che una famiglia tipo si troverà a “pagare su base annua (non secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° luglio 2018 al 1° luglio 2019) 33,5 euro in più per la luce e 83,5 euro per il gas: una stangata complessiva pari a 117 euro“. E’ quanto stima lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori. Gli aumenti si tradurranno invece in una spesa per le famiglie di circa 24 euro l’anno per l’elettricità e di circa 21 euro l’anno per il gas, spiega l’Autorità, che calcola invece la spesa (al lordo tasse) nell’anno scorrevole (compreso tra il primo ottobre 2017 e il 30 settembre 2018).
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Rincari non solo luce e gas
Oltre al pane e alla pasta e al caro scuola, dunque, sono attesi incrementi anche nelle bollette elettriche e del gas. La causa sarebbe da addursi alla siccità che ha colpito l’Europa questa estate. E che ha determinato l’incremento della domanda di energia per il funzionamento dei condizionatori, ma non solo. Gli andamenti, si riflettono sull’aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento per le famiglie e i piccoli consumatori in tutela per il terzo trimestre 2018.
A spingere l’accelerazione del carrello della spesa sono anche gli aumenti dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, dal vino (+6,9%) alla pasta (+6%), dalla frutta (+8%) alla verdura (+2,9%) anche per effetto del clima impazzito. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’andamento dei prezzi ad agosto in un 2018, in cui si contano oltre mezzo miliardo di danni in agricoltura dall’inizio dell’anno per le anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi e allagato le aziende. Nonostante l’aumento dei prezzi della pasta le quotazioni del grano sono ancora insoddisfacenti per gli agricoltori che, per il maltempo, hanno subito una riduzione della produzione di circa il 10% rispetto allo scorso anno.
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In calo anche il raccolto in Europa dove la siccità ha bruciato la produzione di grano tenero per pane e biscotti del 10% rispetto allo scorso anno, mentre per il grano duro la riduzione è del 4%. Per la frutta estiva quest’anno, la Coldiretti stima un raccolto di pesche in calo di oltre il 20% nel Mezzogiorno e del 15% al nord, mentre per le albicocche è del 20%. Per il vino, infine, è iniziata ad agosto la vendemmia che si prevede con una produzione in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, che per la grave siccità è stata tra le più scarse dal dopoguerra con effetti anche sugli attuali andamenti di mercato.
Per il settore elettrico, allo scopo di mitigare l’impatto dell’attuale congiuntura, l’Autorità “è intervenuta con una modulazione degli oneri generali di sistema, in modo da ridurre l’aumento di spesa per i clienti domestici e non domestici, con pari effetti sia sul mercato tutelato che su quello libero”. Si teme, insomma, una nuova stangata autunnale per gli italiani che potrebbe ripercuotersi appunto sulle bollette ma anche sui mutui delle case.
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