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Conti correnti, super rincari sulle spese di gestione: ecco le banche dove risparmiare

Nuovi rincari sui conti correnti. Dopo gli aumenti dei beni di largo consumo, adesso a salire le tariffe sono anche i beni finanziari. Tra questi ci sono i conti correnti bancari, che sono la tipologia di prodotto finanziario che nel 2022 ha subito il maggior balzo dei costi per i clienti provocando un aumento significativo della spesa per i risparmiatori italiani. A segnalare gli aumenti sono stati i risultati dell’ultima analisi di Altroconsumo per L’Economia del Corriere della Sera, che ha messo a confronto l’Icc (l’Indicatore dei costi complessivi annuo, standard, parametri della Banca d’Italia) del 31 gennaio scorso con quelli del 6 febbraio 2022 nello storico panel della sua banca dati. E i risultati della ricerca sono stati tutt’altro che positivi. “Il 2023 è iniziato male – ha detto Anna Vizzari, economista senior di Altroconsumo -. I costi salgono per l’aumento dei canoni, sul conto e sulle carte di pagamento. E i tassi attivi, come prevedevamo, malgrado le premesse ancora non si stanno adeguando alle variazioni Bce”.

Ecco quanto aumentano le spese di gestione
Il nuovo anno ha fatto registrare un sensibile aumento dei costi di gestione dei conti correnti. Tra i conti tradizionali la crescita è in media per tutti i profili dell’ 8.65% in un anno. Ma perché? Per Altroconsumo le cause sarebbero soprattutto per la crescita dei costi fissi. Resistono meglio ai rincari le banche online, che sono saliti in media del 2,2%. I rincari hanno colpito in particolare i giovani con uso medio della banca (+10%), categoria finora corteggiata, ma anche i pensionati (+7,9%) e le famiglie (+8,1%). Fra il conto più conveniente e il più caro la differenza sfiora i 200 euro. L’incremento riflette in parte l’inflazione, del 10,1% su base annua a gennaio. Da ricordare però che mancano ancora le decisioni (non ancora prese) sui tassi della Banca centrale europea.
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Rincari sui conti correnti: la fedeltà non ripaga, meglio cambiare conviene
L’indagine annuale di Banca d’Italia pubblicata a novembre 2022 e che si riferisce ai dati del 2021 ci dice che i conti aperti da più di 10 anni costano 113,60 euro l’anno, mentre i conti aperti nell’ultimo anno costano 64,90 euro (considerando anche quelli online). Dunque, i conti più vecchi costano il 75% in più di quelli nuovi. La fedeltà non paga. Vale la pena valutare quanto ci costa il nostro conto corrente e cercare sul mercato un conto più conveniente con il servizio online di Altroconsumo.
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La lista dei conti correnti low cost
Altroconsumo ha anche selezionato i conti più convenienti in assoluto, calcolando il costo per le famiglie su un profilo-tipo (accredito dello stipendio, domiciliazione delle bollette, dieci bonifici su altra banca, 12 rate del mutuo, 12 prelievi Atm, giacenza media annua di 4 mila euro). La notizia è che si può ancora pagare zero. In questa simulazione, per l’uso solo online l’Icc è azzerato da otto banche: Sistema, Progetto, Ifis, Megliobanca, Illimity, Ing, Webank, Bbva. Mentre l’offerta migliore per l’uso sia fisico sia online è di Sella con 18 euro all’anno, seguono Ibl (21,32 euro) e, alla pari, Banca Widiba e Unicredit (24).


Attenti allo scoperto: i tassi passivi fino al 23,7%
In questo scenario di rincari sui conti correnti, si sta allargando la forbice tra tassi attivi e passivi. Nel panel delle dieci banche Altroconsumo-L’Economia si notano picchi del 23,7% in Mps, 22,2% in Intesa (ma senza commissione d’istruttoria veloce), 21,55% in Unicredit. Quanto al rendimento, ci si può chiedere se il tasso medio allo 0,002% esprima una tendenza, visto che anche nel bollettino Abi di gennaio il tasso medio sui conti correnti di famiglie e società non finanziari è dato in crescita: dallo 0,02% allo 0,15% nel 2022.


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