Ha scosso tutti, questa mattina, la notizia dell’arresto di Domenico Tallini, presidente del consiglio della Regione Calabria. Un’accusa pesantissima nei suoi confronti. E così, nelle immediate ore successive all’arresto, sui social e sui giornali si è iniziato a tracciare un suo profilo, andando a ricostruire la sua carriere e le sue zone d’ombra. L’arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio ha riportato alla luce fatti del passato che solo le cronache locali e giudiziarie potevano ricordare. Noto per i suoi interventi sconclusionati, improvvisate teorie sul fascismo e valanghe di voti raccolti alle urne, Tallini è riuscito anche a farsi eleggere nonostante il bollino di impresentabile della commissione parlamentare Antimafia, che gli era stato attribuito in quanto rinviato a giudizio per corruzione.
Come ricostruisce Open, “nato a Catanzaro, classe 1952, Tallini milita in Forza Italia ed è un ex dipendente dell’Enel. Per circa 25 anni è stato consigliere comunale a Catanzaro. Eletto in Regione a marzo 2020 per la quarta volta, ha guidato il Consiglio regionale della Calabria fino all’ultima seduta prima dello scioglimento, determinato dalla morte prematura della governatrice Jole Santelli. Stipendio? Circa 18 mila euro al mese. Per gli spostamenti due autisti: un consigliere comunale eletto nel centrosinistra a Crotone, e uno di centrodestra eletto nella sua Catanzaro”. Essere bipartisan è importante.
Alle Regionali del 2020, Tallini ha preso oltre 8 mila preferenze. “È diventato consigliere regionale per la prima volta nel 2005 tra le fila dell’Udeur, con circa 5 mila preferenze. Nel 2010 è stato rieletto nella lista del Pdl, ha ricoperto il ruolo di assessore al Personale e ha raddoppiato i consensi: circa 10 mila preferenze. Un patrimonio di voti cresciuto ancora nel 2014, quando Tallini è stato nuovamente eletto con 11 mila preferenze. Nel 2015 è diventato coordinatore provinciale di Forza Italia a Catanzaro”.
I primi passi in politica risalgono alla Giovane Italia, associazione studentesca legata al Movimento sociale italiano di Giorgio Almirante, nelle cui liste Tallini fece ufficialmente ingresso nel 1981. A giugno 2020, prendendo la parola in consiglio disse: “Per quanto riguarda il razzismo o la xenofobia, io vengo da una cultura per cui il fascismo non era razzista. Il fascismo è stato accusato di aver civilizzato l’Africa, e anche oggi si dovrebbe fare così, come prima quando gli italiani portavano la civiltà in Africa. Così salviamo questa carne da macello che viene su con l’immigrazione”.
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