Nella placida comunità di Puegnago sul Lago di Garda, ha trovato finalmente la sua amara conclusione all’alba dell’8 febbraio un giallo che ha tenuto con il fiato sospeso l’opinione pubblica per diverso tempo. Mauro Pedrotti ha infatti confessato di aver ucciso la madre 78enne, Santina Delai, dopo aver inscenato un furto nella loro abitazione. La confessione è arrivata al termine di un estenuante interrogatorio durato 12 ore, presso la caserma dei carabinieri di Salò, e successivamente al Comando provinciale di Brescia.
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12 ore di interrogatorio per conoscere la verità
Pedrotti, visibilmente provato, ha ceduto sotto il peso delle domande degli inquirenti, ammettendo la propria colpa in un drammatico sfogo: «Non ne potevo più. Vivere vicini era diventato impossibile». Il movente dell’omicidio, così come riferito dall’accusato, risiede in una convivenza divenuta insostenibile, marcata da tensioni e conflitti quotidiani che hanno portato Mauro a compiere l’irreparabile.
L’indagine, condotta con meticolosità dalle forze dell’ordine, ha portato alla luce la premeditazione dell’omicidio volontario, un gesto estremo che ha scosso l’intera comunità locale. Questo tragico evento pone riflessioni profonde sulle dinamiche familiari e sui limiti estremi a cui possono condurre. La convivenza forzata, le difficoltà relazionali e la mancanza di vie d’uscita percepita da Pedrotti hanno tracciato una rotta tragica, culminata in un gesto di violenza inimmaginabile.
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