Sono dichiarazioni che scottano, esattamente come accade ogni volta che Michael Moore decide di rivelare qualcosa. Da Fahrenheit 9/11 a Fahrenheit 11/9, dall’attentato alle Torri Gemelle all’ascesa di “The Donald”. Michael Moore, noto regista americano, ha le idee chiare: il 9 novembre (giorno dell’elezione di Trump, di qui l’11/9 che segue al 9/11) l’ombra del populismo autoritario si è allungata sull’America: “Trump è lo strumento del nuovo autoritarismo. Se non lo fermiamo alle elezioni midterm di novembre, rischiamo di perdere la democrazia”, ha detto Moore in un’intervista alla Stampa. Non solo: secondo quanto asserisce il premio Oscar, “viviamo un momento terribile, e ognuno ha la sua battaglia”. Poi arriva la dichiarazione bomba che fa preoccupare l’Europa. “Ho parlato a lungo con Steve Bannon, e mi ha fatto capire che l’obiettivo del suo movimento in Europa è resuscitare il fascismo, sotto mentite spoglie”.
Moore si riferisce al nuovo e discusso progetto di Steve Bannon, ex stratega di Trump, che prevede la creazione di una sorta di Internazionale populista. Il regista si dice quindi allarmato: “Il fascismo non tornerà con le svastiche o l’olio di ricino, ma col populismo, e sarà la gente a volerlo. La Costituzione è solo un pezzo di carta, se abbastanza persone si convincono di stracciarla. Prima o poi accadrà un’emergenza nazionale, che Trump e i suoi alleati useranno per iniziare a ridurre progressivamente la democrazia”.
A quanto dice Moore, Bannon avrebbe spiegato al regista anche il fatale errore strategico dei liberal americani: “Mi ha detto: ‘Non capisco come voi liberal siate riusciti a farvi fregare da noi la rivoluzione populista. Doveva essere il vostro pane, ma per fortuna nessuno nel Partito democratico lo ha capito. Voi liberal – avrebbe aggiunto Bannon – perdete sempre perché fate le battaglie a cuscinate, mentre noi puntiamo alla ferita mortale alla testa’”. Difficile non credergli.
Moore cerca poi di analizzare la crisi del Partito democratico, che “non ha capito che Hillary era il contrario di ciò che sarebbe servito per rispondere alle ansie della gente, e ha soffocato la democrazia interna. Queste cose hanno depresso il voto, come peraltro ha fatto anche Obama”. I liberal, in altri termini, hanno mostrato un totale scollamento dalla realtà.
“Gli insegnanti delle scuole pubbliche americane – osserva Moore – guadagnano così poco che hanno bisogno del food stamp, cioè la carità pubblica, per comprare da mangiare. Così vivono milioni di persone, di cui il Partito democratico non si è mai curato. Trump invece sì. Ha parlato a questa gente, che lo aveva scelto come ultima disperata via di salvezza”.
Il nuovo documentario di Moore uscirà in 2.000 sale durante il prossimo fine settimana, e Moore spera di sfruttarlo per lanciare una campagna nazionale: “Stiamo come i francesi nel 1940, quando i carri armati nazisti erano alle porte di Parigi. Bisogna mobilitarsi ora”.