Si è conclusa da poco la prima udienza a Islamabad, in Pakistan, per Shabbar Abbas, padre della giovane Saman, il cui corpo viene disseppellito con grande difficoltà in queste ore a Novellara, in provincia di Reggio Emilia.
Shabbar Abbas avrebbe detto al giudice pakistano che la figlia Saman sarebbe ancora viva.
Il padre di Saman è accusato di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere in concorso con altri quattro familiari, tre dei quali in carcere in Italia.
Resta latitante solo la moglie di Shabbar e madre di Saman.
Ad Abbar sono stati concessi sette giorni di tempo per prendere visione dei registri inviati dall’Italia, in attesa di una decisione sull’estradizione dell’uomo.
Intanto in giornata sono emerse le difficoltà del disseppellimento del cadavere di Saman, o presunto tale, individuato in un capannone di proprietà della sua famiglia.
Uno strato di argilla e rottami ne avrebbe impedito l’individuazione ai cani durante le prime ricerche, nel 2021, e rendono molto complicata l’estrazione del corpo.
Dal carcere, intanto, è emersa un’intercettazione agghiacciante tra un cugino di Saman e lo zio: “Non ho detto tutto, da nove mesi sono disonorato”.
“Io le tenevo ferme le gambe – ha proseguito- , mentre gli altri la soffocavano”. Sarebbe stata uccisa così Saman Abbas, 18 anni, scomparsa la notte del 30 aprile 2021 dopo che aveva rifiutato un matrimonio combinato con un cugino più grande e aver postato la foto di un bacio con il suo vero fidanzato di allora.