Un simbolo facilmente riconoscibile in tutto il mondo, quell’alligatore voluto da René Lacoste, il tennista ricordato più popolarmente come fondatore della maison di moda e soprannominata appunto “il coccodrillo”, al momento di lanciare il suo marchio. Da quel giorni, milioni di polo sono state stampate con il piccolo animale verde cucito a caldo. Ma proprio in concomitanza della Parigi Fashion Week, ecco arrivare l’annuncio a sorpresa che potrebbe mettere fine a una lunghissima tradizione.
Il simbolo delle polo più amate ha infatti lasciato momentaneamente il posto a 10 specie protette. In nome della tendenza animalista, Lacoste ha deciso di lanciare una capsule collection di 1775 polo senza il celebre coccodrillo (che appare come logo dal 1933) ma con al suo posto dieci animali a rischio, un elenco che comprende ad esempio la tigre di Sumatra, il rinoceronte di Giava, il gibbone Cao Vit. Le magliette sono disponibili solo in bianco, per celebrare il modello originale con il quale il tennista francese impressionava gli spettatori degli anni ’30 dei tornei del Grande Slam.
L’iniziativa ha avuto grande successo: nel giro di pochi minuti gli esemplari, a 150 euro, sono andati sold out, e i proventi delle vendite sono stati destinati all’organizzazione “Save Our Species”. Visto il risultato ottenuto, l’iniziativa potrebbe essere replicata a breve. L’idea è venuta allo stilista portoghese Felipe Oliveira Baptista secondo il quale “Lacoste è uno dei 10 marchi più noti al mondo con Coca-Cola e Apple e usarlo a fin di bene è una buona idea”.
A rendere ancora più speciale l’iniziativa, il fatto che le magliette siano state prodotte in numero pari al numero di esemplari della specie ancora presenti in natura: quindi ad esempio solo 30 della focena del Golfo di California e 231 dei condor della California. Infine per non “tradire” del tutto il coccodrillo, questi si trova stampato in piccolo sotto il colletto sul lato delle magliette.
I colossi della moda comprano gli alberghi italiani: le mani francesi sul Bel Paese