Roberta Santelli, sorella di Jole, presidente della Regione Calabria scomparsa prematuramente ad ottobre, interviene con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook per commentare le vergognose dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra. “Ha ragione c’è un abisso tra lei e mia sorella. Jole era una persona educata, sensibile, con grande esperienza ma soprattutto preparata. Riusciva ad avere ottimi rapporti personali con tutti anche con i suoi colleghi con cui lavorava, certo da posizioni politiche diverse, ma sempre per il bene della Calabria e dei calabresi”, scrive.
Poi Roberta Santelli aggiunge: “Si vergogni come uomo e come politico di ciò che ha avuto il coraggio di dire. E si dimetta per favore, e questo lo scrivo da italiana e calabrese, dall’importante ruolo politico che ricopre non per quello che ha detto su Jole ma perché lei è assolutamente inadeguato a ricoprire il ruolo che fu, tra gli altri, del Presidente Luciano Violante, ottimo amico di mia sorella della quale aveva grande stima”.
Le frasi del senatore M5S su Jole Santelli e sul voto dei calabresi innescano la rivolta del centrodestra, l’ira di Italia Viva, lo sdegno del Pd e perfino la presa di distanza del suo partito. Anche la presidente del Senato Casellati prende le distanze: “È una frase grave – ha detto interpellata dall’ANSA – che disonora le istituzioni. Perché infanga la memoria di Jole Santelli ritenuta colpevole di essere stata malata; perché discrimina senza umanità i malati specie quelli oncologici; perché delegittima la libera scelta degli elettori, perché offende i calabresi come fossero tutti delinquenti”.
“Morra si sciacqui la bocca e si dimetta”, attacca il leader della Lega. “E’ indegno, non restano che le dimissioni”, gli fa eco Antonio Tajani. “E’ disgustoso, vada via”, incalza Fabio Rampelli. La bufera si allarga, investendo anche la maggioranza. “Sono affermazione inaccettabili, chieda scusa”, è la richiesta di Ettore Rosato di Iv. “La pazienza ha un limite”, avverte il Dem Fausto Raciti. Col passare delle ore, perde anche il sostegno del M5S. Prima Luigi Gallo, poi Giorgio Trizzino, infine il capogruppo alla Camera Davide Crippa parlano di parole “inaccettabili”. A metà pomeriggio, il M5S prende ufficialmente le distanze. “Le sue affermazioni non rispecchiano il nostro pensiero”, si legge in una nota.
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