Il ministro Roberto Calderoli ha minacciato di lasciare la politica se l’autonomia differenziata, un progetto sostenuto dalla Lega, non dovesse andare in porto. Secondo Calderoli, il progetto non dovrebbe essere rallentato dalle riforme costituzionali e dovrebbe essere attuato entro la fine della legislatura. Inoltre, il ministro ha sottolineato l’importanza dei Livelli essenziali di assistenza, ovvero il diritto dei cittadini di tutte le regioni a ricevere gli stessi servizi pubblici, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
Calderoli ha dichiarato che l’autonomia differenziata rappresenta “l’attuazione della Costituzione già in vigore” e che non è necessario che venga approvata prima delle riforme costituzionali. Il ministro ha anche suggerito di introdurre il presidenzialismo o forme simili, come l’elezione diretta del presidente del Consiglio, ma collegato a una coalizione di governo che gli garantisca una maggioranza certa in entrambe le Camere.
Il percorso per attuare l’autonomia differenziata prevede la negoziazione di intese tra lo Stato e le Regioni, che inizierà entro la fine dell’anno e avrà il via dal 2024. Calderoli ha assicurato che il progetto non si sta arenando e che se non dovesse andare in porto, abbandonerebbe la politica “sul serio, non come disse Renzi”.