Il nuovo allenatore della nazionale saudita, Roberto Mancini, risponde alle accuse. Dopo il turbolento addio agli Azzurri, le indiscrezioni del presidente della Figc, Gravina, e le successive repliche del “Mancio”, c’è stata la presentazione ufficiale in Arabia Saudita. Ma i veleni non si placano, così l’ex allenatore della nazionale italiana invia un messaggio via social ai tifosi. “Su di me false notizie e manipolazioni, ecco com’è andata”.
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L’ex ct azzurro Mancini risponde alle accuse: “Ecco com’è andata”
Il messaggio sui social del ct Mancini risponde alle accuse e chiarisce in particolare la tempistica con la quale è stato contattato dai sauditi. “Le vostre testimonianze di affetto e di stima sono tutte contenute in parole importanti, vere e sincere come ‘ricordati che sei il gol di tacco’, ‘l’uomo della vittoria extra time’, ‘non ti sei mai arreso, fino all’ultimo secondo’, ‘sei l’abbraccio dell’amicizia’. Ecco, le ho messe tutte in valigia e mi accompagneranno e mi ispireranno nell’affrontare le nuove sfide che mi aspettano”.
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“Immagino che sarete stati confusi da certe notizie di stampa. D’altra parte, informazioni false e manipolazioni sono esistite da sempre se già i poemi antichi erano pieni di false notizie, fatte circolare dagli dèi solo per confondere i mortali. Il vero e concreto contatto con i rappresentanti della Federazione saudita risale al 18 agosto. Chi conosce davvero il calcio sa che i tempi di raggiungimento degli accordi sono sempre estremamente rapidi, anche di pochi giorni. A questa vita, per me l’unica, ho sempre associato parole fondanti come sacrificio, lavoro, merito e fiducia. Sì, fiducia. Perché ricevere la piena fiducia, con l’autonomia che ne consegue, è sempre stato il mio primo criterio di scelta nella relazione sia umana che professionale. Perché dove non c’è fiducia, non c’è calcio, né vittoria e né futuro”.
Dando fiducia, appunto, alle parole di Mancini, rimane eloquente il non detto. Il vero motivo del suo strappo con la federazione italiana sarebbe da cercare nell’impossibilità di confermare alcuni collaboratori e nella nomina di altri dirigenti senza la sua consulenza. Era circolato il nome del controverso Leonardo Bonucci, ma il nome più popolare è stato quello di Gianluigi Buffon, che avrebbe avuto un ruolo simile a quello del “gemello del gol” dei tempi del calcio giocato per Mancini, Luca Vialli. Magari sarebbe stata una figura carismatica anche benaccetta al mister, ma di fatto questa scelta è stata compiuta senza chiedere il suo parere.
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