«Che schifo stiamo vedendo con questo gesto appena deliberato dal CDA della Rai? Non si parla di una nuova trasmissione, che ovviamente nessuno era così ingenuo da pensare che avrebbero mai dato a Saviano col nuovo corso fascista in Rai, ma della censura diretta di 4 puntate di una trasmissione antimafia GIÀ GIRATA mesi fa a spese dell’azienda, un prodotto Rai già pagato da noi che non terminerà mai la messa in onda solo per pareggiare i conti dell’esclusione di Filippo Facci, il picchiatore verbale che ha insultato la ragazza coinvolta nel caso di Apache La Russa». Così, su Instagram, Michela Murgia, dopo l’annuncio di Viale Mazzini: lo scrittore è fuori dai palinsesti autunnali. La scrittrice si domanda come «Facci il picchiatore» e «Saviano lo scrittore antimafia» possano essere «equiparabili come voci intellettuali per il paese». E come criticare un ministro «che fa leggi che lasciano morire la gente in mare» sia «paragonabile a insultare la presunta vittima di uno stupro».
Murgia ricorda che Saviano sta già «rispondendo in tribunale delle sue affermazioni critiche politiche, perseguitato giudizialmente da tre ministri di questo governo. Infine, la domanda: «Ma quando ci chiederanno scusa quelli che per anni hanno continuato a dire che eravamo dei fanatici che vedevano pratiche fasciste ovunque? Quando?».