Robotica e formazione: un binomio possibile? A quanto pare sì, stando all’opinione del Dott. Edoardo Datteri, ricercatore di logica e filosofia della scienze all’Università Milano Bicocca. Nel settore della robotica educativa è un forte sostenitore di un metodo innovativo che stimola i bambini ad approcciarsi alle scienze. Inoltre, c’è anche un altro ambito della ricerca che si occupa dell’utilizzo dei robot nei reparti pediatrici degli ospedali, coinvolgendo i bambini che sono ricoverati. La robotica al servizio dei piccoli e bisognosi di cure.
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La ricerca nelle scuole e negli ospedali
Il ricercatore tiene a precisare che il progetto di ricerca, dato il suo ambito, non è quello propriamente circoscritto alla tecnologia e alla robotica, bensì all’educazione. Quindi si cerca un metodo appropriato all’uso dei robot come strumenti per l’apprendimento. Grazie al suo lungimirante lavoro nel settore, Datteri è stato il promotore di giornate dedicate a questo tema, gli Educational Robotics Week, un festival tenutosi a giugno e interamente dedicato all’utilizzo dei robot guardati esclusivamente come strumenti didattici.
Una nuova scuola
«In Bicocca stiamo allestendo anche un laboratorio per le scienze cognitive e sociali che sarà dedicato alla ricerca sulle applicazioni della robotica, in primo luogo a quelle didattiche. Recentemente abbiamo acquisito anche la proprietà intellettuale di un robot messo a punto da un cittadino, Coderbot, al fine di ottimizzarlo per programmi di didattica educativa» afferma entusiasta Datteri sottolineando quando stia procedendo il progetto.
Infatti il dipartimento dell’Università Bicocca, che svolge la ricerca, sarà responsabile anche di una scuola di robotica educativa nella città di Milano, creata soprattutto per formare e preparare gli insegnanti a tale materia di educazione nei confronti dei più piccoli.
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Il robot e i bambini
Il progetto che, invece, riguarda la robotica negli ospedali pediatrici, è più complesso. Di solito ai ragazzi viene chiesto come è formato un robot, come si assemblano le varie parti, come si programma il sistema operativo. “Noi presentiamo agli studenti un robot già programmato” afferma Datteri “e chiediamo loro di capire le caratteristiche del programma a partire dal comportamento della macchina. Si tratta di un approccio completamente diverso, chiamato appunto roboetologia, che promuove la scoperta scientifica a bambini dai sei anni in su».