Vicino alle Terme di Caracalla, patrimonio Unesco, sarà costruito un McDonald’s. I consiglieri del Municipio I di Roma, una delle quindici zone in cui è suddivisa la città, sono venuti a sapere del progetto solo il 24 luglio, durante una Commissione ai lavori pubblici e ambiente del Consiglio. Alcuni di loro non hanno apprezzato l’idea di un McDonald’s in una zona verde circondata da bellezze archeologiche e hanno chiesto di vederci chiaro.
Il progetto è stato proposto dalla società Mc Donald’s development Italy nel 2015 ed è approdato negli uffici tecnici del Municipio I ad ottobre 2018. La soprintendenza ha dato parere favorevole. Secondo la consigliera municipale Flavia De Gregorio di “Roma Torna Roma” l’iter della procedura è sorprendente: “Com’è possibile che su una cosa di impatto così forte McDonald’s non abbia ricevuto l’alt?”, chiede.
La Scia è una semplice segnalazione con cui l’azienda comunica all’amministrazione competente l’inizio dell’attività, a quel punto le amministrazioni hanno 60 giorni per fare controlli e decidere se chiedere variazioni. Fonti della Soprintendenza hanno precisato che “quella zona non è stata inserita nel Piano territoriale paesaggistico regionale (Ptpr) e non è quindi tutelata da vincoli paesaggistici“.
“Tecnicamente lì non si è costruito nulla di nuovo – spiega la Soprintendenza- ma si è richiesto un cambio di destinazione d’uso, su cui sono competenti le amministrazioni locali, il Comune e il Municipio. Si passa infatti da una zona dedicata alla vendita di piante a una zona dedicata alla ristorazione”. Per quale motivo non sia stata sottoposta a vincoli bisognerebbe chiederlo alla Regione.
Il ristorante occuperà 800 metri quadrati, la zona sarà organizzata in un’area interna ed una esterna per un totale di 250 posti a sedere. Altri 180 metri quadrati diventeranno invece una serra indoor. McDonald’s ha proposto la bonifica dei tetti di amianto dello stabile e un cambiamento della disposizione del giardino. McDonald’s infatti non aumenterebbe le cubature ma cambierebbe soltanto l’uso di alcuni manufatti dell’ex vivaio.
Da parte sua la sindaca Virginia Raggi ha dichiarato che era “all’oscuro di tutto” e ha iniziato lo scarica barile prendendosela con la presidente del Municipio Sabrina Alfonsi, in quota Pd. Ma la Alfonsi come riporta Repubblica ha risposto che “il municipio non ha possibilità di sospendere i progetti che stanno nell’alveo delle leggi regionali o nazionali”.
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