E finalmente anche il Movimento 5Stelle riuscì a fare una cosa fatta bene per Roma. Cioè votare la mozione del Pd per lo sgombero della sede storica di Casapound, in via Napoleone III. L’assemblea capitolina ha approvato a maggioranza una mozione proposta dal Partito Democratico che impegna la sindaca Virginia Raggi “ad intervenire presso il Ministero degli Interni, il prefetto e il questore” affinché sia predisposto lo sgombero immediato dell’edificio di Via Napoleone illegalmente occupato dall’associazione CasaPound Italia”.
Peccato che al Ministero degli Interni al momento ci sia Matteo Salvini, uno che con quelli di Casapound ci andava a cena insieme. Comunque, oltre al Pd ha votato a favore il Movimento 5 Stelle, come si diceva. Voto contrario di 4 consiglieri di centrodestra. Nessuno stupore a riguardo.
Un intero immobile occupato abusivamente da quasi 15 anni, un’inchiesta della Corte dei conti, una delega alla Guardia di finanza per accertare e fotografare lo stato dei luoghi. E le porte sbarrate in faccia ai militari, che lo scorso ottobre si erano presentati per effettuare il blitz e che in tutta risposta avevano ricevuto insulti e minacce: “Se non ve ne andate finisce nel sangue“, aveva detto loro un militante.E così in via Napoleone III, nella sede di Casapound, il movimento neofascista che dal 2003 occupa un intero edificio pubblico nel quartiere Esquilino, le forze dell’ordine avevano battuto in ritirata. Una palazzina di sei piani dove vivono famiglie sotto sfratto, ma dove – è la tesi del pm contabile Massimiliano Minerva e del procuratore capo Andrea Lupi – avrebbero alloggiato anche amici e parenti di alcuni leader dell’organizzazione.
Per evitare disordini, il blitz era stato concordato con i leader del movimento nel corso di una riunione informale avvenuta il 15 ottobre. Nonostante le cautele, Casapound aveva impedito l’accesso. “Quando il ministero deciderà noi già siamo pronti. Conto su un sostegno del Governo”, aveva detto la Raggi. Ora, con la mozione approvata in Campidoglio, la sindaca della capitale ha uno strumento di pressione in più.
Bisognerà però vedere la risposta di Salvini che ha avviato una campagna di sgomberi di immobili occupati nella capitale (ce ne sono circa una novantina, 22 quelli che dovrebbero essere “liberati” entro la fine del 2019) lasciando però intendere che la precedenza verrà data a “stabili pericolanti o sottoposti a iniziative giudiziarie. Il calendario lo fanno le emergenze, prima vengono gli stabili di cui ho parlato, poi toccherà anche CasaPound”.
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