Mistero fitto a Roma dove è stato rapito un ragazzo di 18 anni. A preoccupare gli inquirenti è soprattutto la dinamica del rapimento. Nella tarda serata di giovedì 22 dicembre il giovane si trovava al Moku, noto locale della movida di Ponte Milvio, in zona Roma Nord. A quel punto, secondo diverse testimonianze, un gruppo di sei o sette persone avrebbe fatto irruzione nel locale portando via con la forza il 18enne.
A preoccupare ancora di più gli inquirenti accorsi sul luogo del rapimento è il fatto che il ragazzo faccia parte di una famiglia di San Basilio, zona Roma Est, già nota alle forze dell’ordine da diverso tempo per diversi reati. Insomma, il timore è che si possa trattare di un tragico regolamento di conti tra criminali o presunti tali. Intanto le ricerche proseguono senza sosta. A quanto si apprende, pare che il telefono cellulare del ragazzo rapito non sia più raggiungibile e che l’ultima posizione segnalata sia proprio quella del locale di Ponte Milvio dove si trovata al momento dell’irruzione del gruppo.
Nel momento in cui si sono verificati i fatti pare che non ci fosse nessuna pattuglia delle forze dell’ordine in zona, anche se noto a tutti che Ponte Milvio rappresenti il centro della movida della zona Nord della Capitale, quella frequentata dai giovani delle famiglie più benestanti. Già da tempo, inoltre, sono noti fatti delittuosi legati proprio alla gestione del traffico di stupefacenti o delle licenze dei 33 locali notturni presenti in zona che rappresentano una lauta possibilità di incassi, anche per la criminalità organizzata.
Secondo le investigazioni compiute negli ultimi anni dalle forze dell’ordine, Ponte Milvio sarebbe proprio al centro di una spartizione tra gruppi criminali formati da albanesi, affiliati alla ‘ndrangheta e tifosi di calcio di estrema destra. E anche in un recente passato non sono mancati episodi di violenza legati proprio a questa lotta tra bande.
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