Imbrattando quelle targhe delle vie intitolate alle vittime delle leggi razziali, hanno imbrattato la città intera, la sua anima e anche un po’ tutti noi. Uno schizzo di vernice nera. A Roma. Nella notte tra martedì e mercoledì. Sono state prese di mira quelle alla memoria di Nella Mortara e Mario Carrara, nel XIV Municipio. Presentate una settimana fa dalla sindaca Virginia Raggi, avevano sostituito la vecchia toponomastica. La settimana scorsa la sindaca aveva cancellato i nomi di due firmatari del Manifesto della razza del Fascismo. Le strade erano state intestate a scienziati che si opposero e furono vittime di discriminazioni razziali durante il regime fascista. Nel Municipio XIV via Donaggio era diventata via Mario Carrara, largo Donaggio invece largo Nella Mortara, mentre nel IX Municipio via Zavattari era stata ribattezzata via Enrica Calabresi.
Il giorno dell’inaugurazione aveva partecipato anche la sindaca della Capitale Virginia Raggi che aveva commentato con orgoglio: “Oggi noi stiamo scrivendo un pezzetto di storia di Roma e soprattutto la state scrivendo voi studenti, che avete contribuito a scegliere il nome di tre strade a Roma che rimarranno per sempre. È indispensabile – aveva aggiunto e concluso – capire oggi quanto sia stato facile allora scivolare in un regime di violenza, nel fascismo, nell’indifferenza di quanti si sono voltati dall’altra parte”.
Ora lo schiaffo all’iniziativa del Campidoglio: neanche le telecamere installate a pochi centimetri dalle due lastre, diventate obiettivi da tiro al bersaglio, hanno evitato lo scempio. “Gesto vergognoso, ripuliamo subito”, scrive su Twitter la sindaca, allegando una immagine delle targhe di largo Nella Mortara e via Mario Carrara imbrattate, in zona Battistini. “Non fermeremo mai il nostro impegno contro la cultura dell’odio”, ha commentato in un post il senatore Pd Ernesto Magorno.
“Le persone a cui le strade sono intitolate parlano con i loro nomi e con le loro opere di bene per il Paese e l’umanità. Chi a Roma ha imbrattato i nomi di Mario Carrara e Nella Mortara si nasconde nell’anonimato di un atto ignobile, che va a colpire la storia d’Italia e la lotta al regime fascista. Un tema che deve interessare tutti, non solo gli ebrei italiani. L’auspicio è che tutti i residenti del quartiere e dell’Italia intera vogliano far sentire la vera voce del bene con un impegno civile e di Memoria”, così la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
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