È il terzo episodio vandalico avvenuto nello storico parco di Villa Pamhilj a Roma in pochi giorni nonostante il lockdown, i controlli ed il divieto di accesso nei parchi e nelle ville. La sindaca Virginia Raggi in un tweet li ha definiti “barbari”, ma qui gli aggettivi da usare sarebbero altri, e tutti assai più coloriti. È inaccettabile che il patrimonio di Roma venga distrutto così, senza che nessuno ne paghi le conseguenze. “Ieri notte è stata danneggiata la fontana del Cupido. Sono stati distrutti i dodici gigli presenti sulle colonne. Un episodio vergognoso, compiuto da veri e propri barbari. Mi auguro che i vandali responsabili di questo scempio siano subito individuati e puniti”, denuncia la sindaca si Roma su Twitter.
Qualche giorno fa infatti ignoti avevano distrutto vasi e alcune statue. “Li denunceremo alla procura”, aveva minacciato anche in quel cosa la prima cittadina. La fontana che per ultima è stata distrutta dai vandali è quella del Putto, più popolarmente conosciuta come Fontana del Cupido, a Villa Doria Pamphilj: i dodici gigli che ornavano la fontana ottocentesca, sono stati letteralmente distrutti a colpi di mazza o di spranga da ignoti nel cuore della notte.
L’ennesimo atto vandalico all’interno del parco, nel pieno dei divieti da emergenza Coronavirus, è avvenuto davanti alla Casina degli Algardi, gestita della Presidenza del Consiglio dei ministri, sede degli incontri tra capi di stato. “Uno smacco al governo perché, l’atto vandalico è avvenuta nei pressi di un’area tenuto sotto controllo h24 dalle forze dell’ordine” commenta a Il Tempo Marco Andrea Doria, presidente del Tavolo di coordinamento per parchi e ville storiche di Roma Capitale.
“Da dicembre a oggi Villa Doria Pamphilj è stato oggetto di una lunga serie di atti vandalici – ricorda Marco Andrea Doria – solo la settimana passata la distruzione di 12 targhe della toponomastica, di alcuni vasi ornamentali e statue. Come qualcuno possa aver pensato di compiere un simile atto vergognoso e lo abbia anche messo in pratica è incomprensibile e ingiustificabile, non solo per la trasgressione delle disposizioni per la prevenzione del Coronavirus, ma soprattutto perché questo dovrebbe essere il momento in cui una comunità si stringe attorno ai propri valori e protegge quanto ha di più bello, evitando che amministrazione e forze dell’ordine disperdano impegno e risorse per episodi che mai si dovrebbero verificare”.
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