Il vicepresidente di Forza Italia alla Camera Gianfranco Rotondi ha preso le distanze dai drammatici avvenimenti che hanno scosso l’America in queste ore, con l’assalto di alcuni sostenitori di Donald Trump al Congresso sfociato in duri scontri e costato, complessivamente, quattro morti: “”Non sono mai stato prevenuto verso Trump ma la deriva del trumpismo e i suoi emuli italiani e europei, archiviano il centrodestra”.
“Sono stato venticinque anni fa un ideologo – da direttore del ‘Popolo’ – dell’incontro del centro con la destra democratica ma c’erano la Thathcher, Reagan, Fini. Sì, Gianfranco Fini che molti vorrebbero dimenticare ma che ha dato all’Italia una destra democratica, europea e di governo. Adesso non me la sento. Il cinismo porterebbe a piegarci alla convenienza dei numeri ma un realismo politico più generoso deve portare il Centro a ridarsi un chiaro confine a destra, e gli intellettuali e dirigenti di destra a tornare di corsa a Fiuggi”.
Parole arrivate poco dopo la presa di posizione del parlamentare azzurro Stefano Mugnai, che aveva subito tuonato: “Sono in politica perché non sopporto gli ‘ismi’: sono sempre delle tragiche scorciatoie inutili, superficiali e pericolose” aveva detto, invitando tutti a condannare quanto accaduto in America.
“Son mi rassegno a un centrodestra italiano, la mia casa politica, che si autodefinisca ‘ista’ e che magari, dopo averlo visto all’opera, tifi fino in fondo per Trump. Impresentabile, sotto tutti i profili. Dal profilo democratico fino a quello estetico”.
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