Si va verso la rottamazione delle liti fiscali, misura che potrebbe essere inserita nella cosiddetta manovra-bis che il governo sta varando in questi giorni. L’intervento fiscale, che fa il paio con la rottamazione delle cartelle Equitalia, permetterà ai contribuenti che hanno liti con l’Agenzia delle entrate di saldare il dovuto, senza pagare però sanzioni e more.
La norma non è ancora legge ma rientra nel pacchetto all’esame del Governo che prevede, fra le altre cose, anche la maximulta per i ‘portoghesi‘ sui mezzi pubblici locali e le cedolare secca per gli affitti brevi, la cosiddetta tassa Airbnb.
Rottamazione delle liti fiscali. Cosa prevede il decreto allo studio del governo
Secondo indiscrezioni di stampa, il decreto allo studio del governo prevede per la rottamazione delle liti fiscali “la possibilità di definire le controversie rientranti nella giurisdizione tributaria in cui è parte l’Agenzia delle entrate, mediante il pagamento degli importi contestati con l’atto impugnato e degli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, al netto delle sanzioni e degli interessi di mora”. In pratica, il contribuente che vorrà ricorrere alla rottamazione delle liti fiscali dovrà pagare tutti gli importi dell’atto impugnato che hanno formato oggetto di contestazione, senza versare le sanzioni e gli interessi che nel frattempo dovessero essere maturati. La rottamazione potrà essere richiesta per ogni stato e grado del giudizio, compreso quello in cassazione. Sarebbero naturalmente avvantaggiati i contribuenti che hanno un contenzioso perdente, con poche possibilità di vittoria e, per contro, svantaggiati coloro che hanno contenziosi vincenti, in tutto o in parte, ma la cui lite è ancora in attesa di giudizio definitivo. Se l’esito della lite è ancora in forse, il contribuente potrà decidere se rinunciare comunque a una potenziale sentenza sfavorevole, accorciare i tempi e tagliare i costi accessori. Oltre a sgravare il conto di sanzioni e more, la rottamazione delle liti fiscali prevede anche la possibilità di rateizzare gli importi dovuti.