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Ruby ter, perché Berlusconi è stato assolto

Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese sul caso Ruby ter. Per il collegio presieduto da Marco Tremolada il fatto non sussiste. Lo hanno deciso i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano dopo una camera di consiglio durata circa due ore. Sono stati tutti assolti, qualcuno prosciolto per prescrizione per le posizioni minori, anche gli altri 28 imputati tra cui Karima el Mahroug, detta ‘Ruby Rubacuori’, e le 20 giovani ex ospiti delle serate di Arcore.
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Berlusconi assolto Ruby ter

Berlusconi assolto nel Ruby ter, la reazione del procuratore

“Non c’è amarezza, è il nostro sistema giudiziario, abbiamo lavorato con profonda convinzione e le prove dal nostro punto di vista ci hanno dato la convinzione, che rimane, che ci siano state le false testimonianze e la corruzione”, ha detto il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ai cronisti dopo la sentenza del processo milanese sul caso Ruby ter con cui sono stati assolti Silvio Berlusconi e gli altri imputati. “Fateci prima leggere le motivazioni”, ha spiegato Siciliano a chi le ha chiesto se la Procura ricorrerà in appello. “Felice per l’assoluzione di Silvio dopo anni di sofferenza, insulti e inutili polemiche”, lo dice il vicepremier e ministro Matteo Salvini.

Assolto perché il fatto non sussiste. Dopo 11 anni di processo, centinaia di udienze, milioni di euro spesi a carico dei cittadini, il presidente Silvio Berlusconi esce a testa alta dall’ennesima gogna mediatica, giudiziaria e politica, imbastita nei suoi confronti. Questo processo non doveva neanche cominciare, come correttamente ha deciso il tribunale di Milano.

Per questo motivo, per evitare in futuro che una parte, per fortuna minoritaria, della magistratura continui ad agire con l’obiettivo di fare e disfare governi, distruggere l’onorabilità, la carriera, finanche la vita delle persone, diventa sempre più necessaria e urgente una radicale e strutturale riforma della giustizia. Chi ripagherà il presidente Berlusconi di tutto questo? Chi lo risarcirà non solo in termini economici, ma anche per il grave danno inflitto alla sua onorabilità? E chi risarcirà lo Stato italiano per il danno d’immagine nel consesso internazionale, dopo il fango gettato addosso ad un presidente del Consiglio che rappresentava il nostro Paese in Europa e nel mondo?”. Così la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli.

Le motivaioni della sentenza

In attesa delle motivazioni della sentenza, il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia fa alcune precisazioni in una nota. Le ospiti delle cosiddette cene eleganti di Arcore, sentite come testimoni nei due processi precedenti sul caso Ruby, in realtà “non potevano legittimamente rivestire l’ufficio pubblico di testimone”. Dovevano infatti essere indagate già da qualche anno. E poi sentite in tribunale come testi, assistite dai loro legali. Non essendosi più concretizzate le false testimonianze, viene a cadere anche la connessa accusa di corruzione in atti giudiziari contro Silvio Berlusconi. Perché manca “l’ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi”.
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