L’importante scrittore nazionalista russo, Zakhar Prilepin, è stato ferito dall’esplosione di un’autobomba nella città di Nizhny Novgorod, ha dichiarato l’agenzia di stampa statale Tass.
Zakhar Prilepin è uno scrittore, giornalista e attivista politico russo noto per le sue posizioni nazionaliste e patriottiche. Nato il 23 luglio 1975 a Yaroslavl, Prilepin ha studiato filologia presso l’Università statale di Nizhny Novgorod e in seguito ha lavorato come giornalista.
Nel 2000, durante la guerra in Cecenia, Prilepin si è arruolato nell’esercito russo e ha combattuto come volontario. Questa esperienza ha influenzato la sua scrittura e la sua visione del mondo, diventando uno dei principali temi dei suoi romanzi.
Il primo romanzo di Prilepin, “Pathologies”, è stato pubblicato nel 2004 ed è stato accolto positivamente dalla critica. Tuttavia, è stato con il suo secondo romanzo, “Sankya” (2006), che Prilepin è diventato un autore di successo e controverso. Il romanzo racconta la vita di un giovane attivista nazionalista russo e ha suscitato reazioni contrastanti in Russia, da chi l’ha elogiato come un ritratto onesto della giovane generazione russa a chi l’ha criticato per la sua visione estremista.
Nel 2008, Prilepin ha ricevuto il premio “National Bestseller” per il suo romanzo “The Naked Year”, una storia di un gruppo di soldati russi che combattono in Cecenia. Nel 2010 ha pubblicato il romanzo “Black Monkey”, che racconta la storia di un giovane nero che vive in Russia, affrontando il razzismo e la discriminazione.
Prilepin è anche un attivista politico nazionalista e patriottico, e ha sostenuto attivamente il presidente russo Vladimir Putin e la politica del Cremlino. Nel 2011 ha partecipato alle proteste anti-governative in Russia, ma si è successivamente allontanato dall’opposizione e ha sostenuto il governo russo.
Nonostante le sue posizioni politiche estremiste, Prilepin è un autore molto rispettato e influente nella letteratura contemporanea russa. Tuttavia, le sue posizioni nazionaliste e patriottiche hanno suscitato polemiche in Russia e all’estero, con alcuni critici che lo accusano di promuovere l’estremismo e l’odio.