Salvini cambia strategia. Dopo aver minimizzato per mesi la portata della vicenda Russiagate, negando di fatto che quanto emerso provasse l’esistenza di un reale accordo tra la Lega e il Cremlino, ora mette in discussione la veridicità delle prove: “Non sarebbe la prima e unica volta che un audio viene montato e smontato, c’è un’inchiesta, facciamo lavorare i giudici, ma io voglio delle prove”.
Un cambio di rotta arrivato dopo che un servizio andato in scena su Report aveva di colpo riaperto le polemiche, ferocissime sui social, intorno alla vicenda. Salvini ha così messo in discussione la reale esistenza delle intercettazioni che proverebbe la presenza del suo ex portavoce, Gianluca Savoini, a un tavolo dell’hotel Metropol di Mosca al quale si sarebbe seduto con i russi per dare il là a una presunta trattativa per finanziare la Lega a ridosso delle elezioni europee.
Ospite di Agorà, Salvini ha poi minimizzato il tutto: “L’Italia vera ha altri problemi, non chi incontrò Salvini anni fa”. Dopo l’inchiesta della trasmissione di Raitre il Pd ha chiesto un’inchiesta con la quale fare chiarezza sui rapporti fra la Lega e la Russia.
Salvini è poi andato all’attacco del premier Conte, a partire dall’audizione del presidente del Consiglio che sarà sentito dal Copasir: “Mi aspetto la verità. Non ero a quelle riunioni e non le avrei mai organizzate. Una parte politica usualmente non incontra i servizi segreti, ognuno fa il suo mestiere. La politica fa politica e le istituzioni si tengono fuori”. Comunque, ha proseguito, “il premier spiegherà cosa ha fatto e perché lo ha fatto”.
Salvini invoca la dichiarazione dei redditi precompilata. Che, però, esiste già