Lucia Borgonzoni è in fuga. Non dalla candidatura al ruolo di prossima governatrice della Regione Emilia Romagna, per la quale è in corsa sostenuta dal leader della Lega Salvini. Ma dai confronti. Con la piazza, compito affidato in toto al Capitano, onnipresente a ogni comizio pubblico. E con gli avversari politici, a partire da quel Bonaccini che secondo i sondaggi l’avrebbe recente sorpassata e rischia di strapparle l’agognato trono. Attraverso le pagine di Libero, la leghista sostiene che sia il suo sfidante a tirarsi indietro dal faccia a faccia in tv. Repubblica, però, racconta una verità ben diversa.
Secondo la testata, infatti, la Borgonzoni sarebbe piuttosto riluttante al confronto pubblico dopo la brutta figura rimediata al cospetto di Carlo Calenda, che l’aveva rimbrottata davanti alle telecamere evidenziando la sua scarsa conoscenza del Mes, il meccanismo europeo di stabilità fortemente criticato dal Carroccio nelle scorse settimane. E così la candidata leghista ha preferito apparire meno, dando buca anche a Matteo Salvini durante il suo ultimo blitz in quel di Bologna, città chiave per la conquista della Regione.
Salvini, da par suo, cerca di coprire la sua candidata, difendendola a ogni occasione. Giustificando la sua assenza con scuse sempre nuove (l’ultima è stata “oggi è con sua madre, non è potuta venire”). Preferendo giocarsi personalmente una partita delicata che, nelle sua analisi, la Borgonzoni da sola rischierebbe di perdere. “Io andrò tra la gente, Lucia incontrerà le categorie” è la teoria del Capitano esplicitata ai candidati durante l’incontro all’hotel Excelsior. Di fatto, un modo per metterla in secondo piano.
Anche i confronti con Bonaccini su tv e stampa locali sono stati ridotti al minimo. Alcuni sono stati cancellati dopo essere stati già fissati. La Borgonzoni parteciperà invece ai match sulle emittenti nazionali (in lizza ci sono già sia Sky che Piazza Pulita), ma più in là. Per ora si accettano singole ospitate. E si presta attenzione ai convitati, per evitare botta e risposta al vetriolo come quello con Carlo Calenda a Piazza Pulita, un mese fa, che a detta di molti avrebbe fatto più male che bene alla leghista.
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