Anche se ormai il commercio on line che propone sconti e promozioni in tutte le stagioni dell’anno, i saldi invernali sono ancora un appuntamento atteso da milioni di consumatori, per un giro di affari di circa 5,1 miliardi di euro. Un tentativo di aggirare la crisi, alla ricerca del tanto desiderato capo adocchiato tempo prima nelle vetrine adesso più accessibile grazie agli sconti invernali. In Basilicata già da oggi ha preso il via ufficiale la caccia all’affare, mentre domani sarà il turno anche del Valle d’Aosta. Tutte le altre regioni italiane invece dovranno aspettare sabato 5 gennaio. Prima dell’apertura ufficiale dei saldi in tutta Italia, Confcommercio ha ricordato una serie di suggerimenti per il corretto acquisto degli articoli in sconto senza inciampare in brutte sorprese.
Guardare I Prezzi Prima
Meglio sempre controllare i prezzi prima dell’inizio dei saldi per controllare l’effettivo ribasso. Sul cartellino deve essere indicato il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale, in modo che il consumatore possa rendersi conto dell’effettivo sconto applicato. Per essere sicuri al 100%, comunque, meglio fare un giro per negozi prima dei saldi e magari scegliere di acquistare solo nei negozi che si conoscono. Infine diffidate sempre degli sconti esagerati: se si va oltre il 50% ci sono buone possibilità che sia stato ritoccato il prezzo pre-saldo o che si tratti di fondi di magazzino.
Cambi
Anche i capi comprati in svendita si possono cambiare, ovviamente è necessario conservare sempre lo scontrino. Lo dice la legge che ha più valore del cartello esposto dal negoziante, anche se questi ha discrezionalità se non ci sono difetti. C’è invece l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi e Pagamenti
Bancomat e carte di credito devono sempre poter essere utilizzati come negli altri periodi dell’anno e senza sovrapprezzi. Per quanto riguarda la prova dei capi durante i saldi, non vi è obbligo nel farlo ma risulta a discrezione del negoziante.
Merce in vendita
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
Dall’indagine sui saldi invernali realizzata da Confesercenti in collaborazione con Swg, l’adesione di negozianti e consumatori sarà piuttosto alta: dallo studio condotto su un campione di 600 commercianti e 1.500 consumatori, a partecipare alle prossime vendite di fine stagione saranno circa 280mila attività commerciali, inclusa praticamente la totalità dei negozi di moda e di tessili. Interesse altissimo tra i clienti: circa un italiano su due (il 47%) ha già deciso che approfitterà dell’occasione per fare almeno un acquisto, valutando di investire, mediamente, 122 euro a persona, pari a circa 280 euro a famiglia. A questi si aggiunge un ulteriore 27% che valuterà le occasioni di risparmio prima di decidere se acquistare o meno. Solo un italiano su 4 – il 25% ha deciso già di non comprare.
Tra chi compra, il 16% spenderà di più, mentre il 70% cercherà di tenersi sulle stesse cifre dello scorso anno. Si cercheranno, in particolare, calzature: un nuovo paio di scarpe è l’acquisto in saldo più desiderato dagli italiani, indicato dal 28%. Seguono i prodotti di maglieria, preferenza per il 22% di chi partecipa ai saldi, ed i pantaloni (14%). Alto l’interesse anche per i prodotti tessili e moda per la casa (9%) e per i capispalla, come giubbotti e giacconi, ricercati dal 7% dei consumatori.
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