Il governo Meloni si prepara a prendere tre provvedimenti durante il Consiglio dei ministri previsto per il pomeriggio di oggi. L’esecutivo di centrodestra dovrà infatti approvare il decreto che proroga in parte gli sconti sulle bollette, la versione definitiva del Codice degli appalti e la legge sulla Concorrenza per il 2022. Quest’ultima dunque è già in ritardo e la sua ritardata approvazione rischia di mettere a rischio la ricezione di alcuni fondi del Pnrr. Stanziati dall’Unione europea Nel provvedimento doveva essere inserita anche una deregulation nell’ambito delle attività commerciali: i cosiddetti saldi liberi. Ma, secondo quanto si apprende, nel testo del DDL concorrenza che sarà portato in preconsiglio non ci sarà la norma sull’armonizzazione delle vendite promozionali, al fine di svolgere un preventivo confronto sul tema con le associazioni di categoria e con le Regioni.
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Il governo Meloni approva i saldi liberi
La legge sulla Concorrenza che il governo Meloni sta per approvare conterrà dunque anche una deregulation nell’ambito delle attività commerciali. Nell’articolo 7, dedicato ai saldi, si legge che non saranno più le Regioni a disciplinare la loro durata, dando il via libera di fatto alla libertà di scegliere quando proporre una promozione o uno sconto. Un provvedimento che rende di fatto i saldi liberi, ma che preoccupa i commercianti.
Sempre per quanto riguarda i saldi liberi, nel provvedimento del governo Meloni si legge che le nuove norme verranno introdotte “per facilitare gli adempienti da parte degli operatori, nel caso in cui un’impresa intenda svolgere contemporaneamente in una serie di esercizi, anche siti in diversi comuni, delle vendite straordinarie. Permettendo di presentare un’unica comunicazione con le date e l’indicazione di tutti gli esercizi interessati e di fornire tutte le informazioni richieste dalle norme vigenti per la specifica attività a tutti i Comuni interessati”.
Protesta però la Confesercenti secondo cui si tratta di un “regalo alle vendite online e alla grande distribuzione. Una liberalizzazione selvaggia delle vendite promozionali e di fine stagione, che di fatto ucciderebbe i saldi così come li conosciamo oggi”. Insomma, secondo l’associazione, l’introduzione dei cosiddetti saldi liberi sarebbe “un vero e proprio blitz normativo. Ancora più grave perché arrivato senza il previo e dovuto confronto con le categorie interessate, che introdurrebbe una deregulation totale delle vendite del commercio”.
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