Bloccati in mare da una notte intera: questa la sorte di un motopeschereccio di Sciacca, in provincia di Agrigento, fermo tra le onde dopo aver soccorso una cinquantina di migranti a bordo di un gommone, a circa 50 miglia da Malta, mentre era impegnato nella sua consueta attività di pesca. La decisione di interrompere tutto e aiutare i profughi è arrivata dopo che l’autorità marittima di Malta aveva negato un porto sicuro per farli sbarcare.
Malgrado l’allarme lanciato, infatti, il governo di La Valletta non ha concesso loro l’autorizzazione all’approdo, per cui restano in attesa di istruzioni. Il motopeschereccio si è così trovato costretto a fermarsi in acque internazionali. Roma ha avvisato Malta della situazione, ma quest’ultima non ha risposto, decidendo in questo modo di declinare l’assunzione del coordinamento delle operazioni di salvataggio.
A darne notizia è stato il comandate dell’Accursio Giarratano, questo il nome dell’imbarcazione, Carlo Giarratano, che ha anche sottolineato che torneranno a casa dalle loro famiglie dopo “che avremo conosciuto la loro sorte. Non li avremmo mai lasciati alla deriva”, aggiungendo di non conoscere la loro nazionalità. Alla fine i migranti sono stati presi in carico da una motovedetta della Guardia costiera, partita da Lampedusa, che li ha presi a bordo per poi fare rotta verso il porto italiano.
“Vorremmo poterli consegnare ad una autorità marittima disponibile, sia italiana che maltese”, ha dichiarato. Intanto, una motovedetta della Guardia costiera di Lampedusa, insieme ai colleghi della Guardia di Finanza, è in viaggio per raggiungere il motopesca, anche se non hanno via libera per trasbordo. “Sono stato informato via radio dalla capitaneria di Porto Empedocle che sarebbero venuti ad aiutarci” ha detto all’Ansa.
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