Matteo Salvini alza ancora la posta, dopo giorni di tensione con il resto del governo di cui pure il suo partito, la Lega, è uno dei protagonisti. Il leader del Carroccio ha infatti deciso di aumentare la pressione su Draghi sul fronte riaperture, oggetto di un incontro tra i due che ha visto l’ex ministro degli Interni giocare al rialzo. “Uno scambio molto utile, positivo, costruttivo. Abbiamo parlato di salute e lavoro, le uniche due emergenze di cui la Lega si sta occupando”.,
Poi, il nuovo affondo: “Riaprire dalla seconda meà di aprile per me non è un diritto ma un dovere. Dopo Pasqua mi vedrò con il presidente del Consiglio e gli chiederò di riaprire dove possibile sulla base di dati scientifici”. Salvini ha poi schivato le domande sull’alleata di centrodestra Giorgia Meloni, su posizioni molto critiche nei confronti dell’operato del governo.
“Io mi occupo solo di riaperture di cui parlo dopo l’incontro con il premier”, aveva detto il segretario della Lega prima di vedere Draghi. Una volta uscito da Palazzo Chigi ha detto: “Abbiamo condiviso con il presidente Draghi che le riaperture vanno fatte in base ai dati, alla scienza. Non si può vivere in rosso a vita. In base ai dati ci sono almeno sei Regioni italiane in cui si potrebbe riaprire. Conto che si possa fare in aprile”.
“Tenere chiusi gli italiani dopo Pasqua, anche se la scienza dice che si può riaprire in sicurezza, sarebbe un sequestro di persona. Con il premier tutto bene, con qualche ministro di sinistra un po’ meno, perché la l’ideologia vale più della scienza” ha concluso il leader della Lega, in contrasto con il ministro Speranza che invece continua a predicare calma per non correre rischi inutili.
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