Un centrodestra pieno di contraddizioni. Che si è ritrovato tutto insieme nella grande famiglia dell’opposizione, dopo il suicidio politico dell’ex ministro Salvini. Che correrà insieme alle prossime Regionali, a partire dall’Umbria dove si vota il 27 ottobre e dove il Capitano ha già iniziato la campagna elettorale a fianco di Donatella Tesei, con Forza Italia a sostenere la leghista indicando però alla vicepresidenza, in quota azzurra, Roberto Morroni. E che però mostra crepe evidente, profonde.
Sì perché l’unità ritrovata del centrodestra, con Giorgia Meloni in ruolo sempre più defilato mentre Lega e Forza Italia si spartiscono di volta in volta le candidature, è naturale fin tanto che l’obiettivo è prossimo, immediato. Sfidare la sinistra e i grillini in Toscana, Calabria, Emilia, Marche, la già citata Umbria. Sfide da preparare in fretta per non perdere treni preziosi, con le tre forze politiche a braccetto nella speranza di uscire tutti insieme vittoriosi. Ma il futuro vede la coalizione pronta a sfaldarsi, e presto.
“Alle politiche, quando ci saranno, con il sistema proporzionale Fi, Lega e Fdi andranno separate” spiegava nelle scorse ore l’azzurro Antonio Tajani, per nulla convinto tra l’altro di un ritorno alle urne a stretto giro. E tutto sommato a Berlusconi va bene così: a Forza Italia serve un periodo di tempo lungo per tornare a ritagliarsi uno spazio alternativo alla Lega, calandosi nei panni di opposizione “moderata”, “composta” per usare una parola cara a Silvio. “Se Salvini e la Meloni ululano, non saremo al loro fianco”.
Certo, se i giallorossi dovessero andare a toccare tasti delicati per il Cavaliere (conflitto d’interessi, patrimoniale) anche Forza Italia alzerebbe i toni. Ma Berlusconi ha un bisogno disperato di ritrovare la sua dimensione, il suo posto al sole. La caduta improvvisa di Salvini è stato un assist piovuto dal cielo, da non sprecare assolutamente. Silvio sfoglia i sondaggi, gongola di fronte al calo della Lega e prepara l’affondo. Dalle parti della Lega, la preoccupazione è sempre più evidente.
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