Salvini, i video in diretta e una scritta in arabo. Sembra una barzelletta, ma ormai la realtà costante del nostro ministro dell’Interno. È stato in visita a Bergamo, al complesso delle Torri, luogo diventato simbolo del degrado urbano della città. Il leader della Lega ha presidiato la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della città alla presenza del prefetto Elisabetta Margiacchi, del questore Girolamo Fabiano e dei vertici dei carabinieri e della Guardia di finanza.
“Anche a Zingonia la pacchia è finita”, ha affermato il vicepremier Salvini, riferendosi ai prossimo lavoro di abbattimento delle torri “Anna” e “Athena” di Zingonia, dove molte persone avevano trovato abusivamente rifugio. Le operazioni di demolizione e bonifica si svolgeranno tra il 20 e il 25 marzo. Intanto, però, ha generato particolare ironia, soprattutto in rete, una battuta di Matteo Salvini sul significato di una scritta in arabo.
“Questi erano i palazzi dello spaccio, della prostituzione e del caos Guardate che roba”, è il commento del ministro, che ha visitato il quartiere accompagnato dalla stampa. “Immaginatevi queste centinaia di belle persone che casino potevano fare. Ora i grattacieli saranno rasi al suolo, lo faremo entro quest’anno, entro la primavera, questi spazi torneranno a nuova vita, a disposizione di persone normali”.
Ad un certo punto del tour, l’attenzione del ministro dell’Interno è catturata da una scritta in arabo sul muro di uno dei palazzi del quartiere. “Credo che dica ‘benvenuto Matteo’ o ‘grazie ministro'”: questo il commento del leader della Lega, che interpreta a modo suo la scritta in arabo…
Ma cosa c’è scritto davvero? Il significato delle parole scritte sul muro è in realtà un altro, ovviamente. Il testo infatti è un motto che spesso si legge nelle città arabe e che dice che “la pulizia viene dalla fede, e la sporcizia viene dal diavolo”. Si tratta, quindi, di un invito a non lasciare per strada l’immondizia.
Il messaggio, oltre a non essere stato recepito dalle persone a cui era diretto (vista la mole dei rifiuti nei pressi della scritta), è stato anche interpretato male dal ministro. Sbaglio che la rete non gli ha perdonato e una nuova ondata d’ironia nei confronti del ministro è partita a tutta velocità.
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