Se non è una vera e propria guerra, poco ci manca. Matteo Salvini è pronto allo scontro con papa Francesco, dal quale si era aspettato un minimo di attenzione in queste settimane per attirare verso di sé il voto dei cattolici in vista delle prossime europee. Un modo per sancire un armistizio dopo i tanti scontri a distanza degli ultimi mesi. Un sogno che, però, non si è realizzato. E allora ecco che, nonostante il tentativo del leghista Giorgetti di tessere una profonda trama con esponenti di spicco del Vaticano, alla fine si è arrivati alla rottura.
Lo strappo è avvenuto al momento della pubblicazione della foto del vicepremier con il mitra in mano durante le festività pasquali. Come rivela Dagospia, diversi consiglieri di Bergoglio (tra i quali il Prefetto per la Comunicazione Paolo Ruffini) hanno sobbalzato. E caldeggiato al pontefice, già dubbioso, la possibilità di interrompere i contatti con il Carroccio. I toni, così, si sono fatti durissimi. Nelle scorse ore il papa aveva lanciato l’ennesimo appello pro-migranti all’Europa, chiedendo di “non chiudere il cuore a chi bussa”. La risposta di Salvini? “N
emmeno se me lo chiede Padre Pio”.Bergoglio ha accettato la sfida, rilanciando a sua volta da Sofia, in visita a un centro profughi, il problema dei migranti, “c
roce dell’umanità, una croce che tanta gente soffre”. Lo scontro, insomma, è ormai sotto gli occhi di tutti. Salvini sperava in una stretta di mano proprio in questi giorni, lo scatto perfetto con cui presentarsi alle urne il 26 maggio per le europee. A questo punto, ovviamente, non ci sarà niente di tutto questo. E d’altronde anche prima della foto col mitra erano state la politica dei porti chiusi, la legge sulla legittima difesa, il decreto sicurezza e le accuse alla Caritas a far allontanare la Chiesa dalla Lega. E se in passato il pontefice avevano concesso foto anche a personaggi storicamente lontani dal mondo cattolico (Emma Bonino, Michael Moore, persino Mario Adinolfi), stavolta Bergoglio è stato fermissimo. Di Maio ha avuto il suo scatto, Salvini resterà a bocca asciutta. La guerra è appena agli inizi.
L’amico di Salvini bacchetta l’Italia: “Un pericolo per l’euro, servono più sanzioni”