Da diverse settimane a questa parte la macchina comunicativa di Matteo Salvini sembra essersi un filino ingolfata. Chiariamoci, fake news, esagerazioni e teorie cospirazioniste sono sempre state il pane quotidiano del Carroccio da quando il Capitano si è lanciato alla conquista dei social prima e dell’Italia poi. Ma ultimamente le figuracce non si contano più, al punto da trasformare pericolosamente in boomerang gli affondi del numero uno del partito.
A DiMartedì Salvini ha infatti ancora una volta toppato in una delle sue materie evidentemente meno gradite, l’economia. Problema non da poco, per chi aspira un giorno non lontano a governare il Paese. Ma tant’è: il Capitano è tornato infatti a lodare i beni tempi andati e l’Italia che fu, sostenendo che il nostro Paese prima dell’euro fosse più solido della Germania e avesse una minore disoccupazione.
“Negli anni Ottanta si lavorava più in Germania che in Italia, c’erano stipendi più alti in Italia che in Germania e gli italiani compravano più case rispetto ai tedeschi. I giovani di oggi stanno erodendo quella ricchezza che i nostri nonni e i nostri genitori hanno messo da parte perché non lavorano come lavoravano i nostri genitori e i nostri nonni”. Un dato che però è stato presto smentito, quello sull’occupazione.
Basta un rapido giro sui vari siti di statistiche, Eurostat in primis, per notare infatti come il t
asso di disoccupazione medio nell’arco temporale 1991-1998 fosse dell’8,2 per la Germania e del 10,6 per l’Italia. Numeri che però evidentemente a Salvini non sono mai arrivati. O forse non sono stati nemmeno cercati.
Un partito di Conte? Vale quanto il Pd (e spaventa Salvini)